I tre moschettieri (Paul W.S. Anderson, 2011)
I tre moschettieri (The Three Musketeers)
di Paul W. S. Anderson – USA 2011
con Logan Lerman, Milla Jovovich
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Visto al cinema Colosseo (in 3D), con Elena.
Nuovo adattamento cinematografico di uno dei più classici romanzi d’avventura di tutti i tempi, girato dal regista di “Resident Evil” (nonché fortunato marito di Milla Jovovich) nello stesso stile del recente “Sherlock Holmes” di Guy Ritchie, ovvero aggiornando il soggetto al moderno gusto hollywoodiano e agli stilemi del popcorn movie e condendo la vicenda con una profusione di scene d’azione e un ritmo ipercinetico. In più c’è il 3D, che proprio in questi film di puro intrattenimento trova forse la sua unica ragione d’essere (e riesce effettivamente, almeno in parte, ad arricchire di nuove profondità gli ambienti e le scenografie). Naturalmente i puristi storceranno il naso, perché se è vero che la trama di base è stata rispettata (l’incontro di D’Artagnan con i tre moschettieri, gli scontri con Jussac e Rochefort, la missione a Londra per recuperare i gioielli della regina, ecc.), non poche e non lievi sono le modifiche e i rimaneggiamenti al testo di Dumas. Su tutte, il notevole ampliamento del ruolo di Milady (interpretata da una Milla più splendida che mai): nell’incipit, ambientato a Venezia, la vediamo addirittura agire come un “quarto moschettiere”, in missione al fianco di Athos, Porthos e Aramis (caratterizzati come una via di mezzo fra ninja e agenti segreti), che naturalmente tradirà alla prima occasione per mettersi dapprima al servizio del duca di Buckingham e poi del cardinale Richelieu; ma le modifiche apportate al suo personaggio si ripercuotono su tutto il film, dando origine a scene di spionaggio in stile “Mission Impossibile” e sfociando in un finale alquanto differente da quello del romanzo originale, con un duello in cielo fra aeronavi tanto spettacolare quanto improbabile, seguito da un cliffhanger che ricorda proprio quelli che caratterizzano la serie di “Resident Evil”. Eppure, non me la sento di gridare al tradimento o alla lesa maestà: in fondo lo scopo principale del feuilleton di Dumas era quello di divertire i lettori e stuzzicare il loro desiderio di azione e avventura, e da questo punto di vista il film di Anderson non si comporta molto peggio dei suoi numerosi predecessori cinematografici. In più c’è Milla, che da sola è – come sempre – un motivo sufficiente per vedere la pellicola. Se gli attori che interpretano i quattro moschettieri sono semisconosciuti (il giovane Logan Lerman, nei panni di D’Artagnan, in qualche modo se la cava, mentre ben poca impressione destano gli altri tre), più interessante è il cast di contorno: oltre a Milla ci sono anche Christoph Waltz (Richelieu), Orlando Bloom (Buckingham), Freddie Fox (Luigi XIII) e Juno Temple (la regina Anna).
4 commenti:
A prescindere dal fatto che, lo so già, storcerò il naso, solo la presenza di Waltz e Milla mi spingerebbe a vederlo subito!
Speriamo di andare la prossima settimana.
Sì: al di là della qualità del film e dei gusti personali su queste rivisitazioni hollywoodiane, gli argomenti per vederlo (quelli che citi anche tu) non mancano di certo! ^^
Gli darei qualche possibilità remota, anche se ho già visto diverse volte la riduzione del romanzo a film o altro. Sono curioso per l'aggiornamento fatto, per le cose che hai detto, ma non andrei oltre l'attesa della messa in onda in tv.
La sola presenza di Milla vale la visione di qualsiasi film! ^^
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