29 agosto 2010

Miyamoto Musashi (K. Mizoguchi, 1944)

Miyamoto Musashi (id.)
di Kenji Mizoguchi – Giappone 1944
con Chojuro Kawarasaki, Kan'emon Nakamura
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Visto in divx alla Fogona, in originale con sottotitoli inglesi.

Musashi Miyamoto è un personaggio storico e leggendario allo stesso tempo. Vissuto nel sedicesimo secolo, è onnipresente nella cultura popolare giapponese: oltre che per la sua abilità di spadaccino, raggiunta grazie a un costante perfezionamento nei suoi lunghi anni di vagabondaggio come ronin, è noto anche come pittore, filosofo e scrittore, in particolare per il trattato sull'arte della spada intitolato "Il libro dei cinque anelli". Questo lungometraggio, girato da Mizoguchi in tempo di guerra, in soli venti giorni e senza troppa ispirazione ("All'epoca erano tutti mobilitati, io mi nascondevo sotto il pretesto di continuare a girare anche questo tipo di film", dichiarerà in seguito il regista), non ne racconta l'intera vita ma soltanto un episodio, forse il più celebre: il duello con il rivale Kojiro Sasaki. La pellicola si apre con i giovani Gen'ichiro e Shinobu Nonomiya, fratello e sorella, che chiedono a Musashi – appena reduce da uno scontro nel quale ha sconfitto da solo un intero clan rivale – di insegnare loro l'arte della spada: intendono infatti vendicare la morte del padre, ucciso da alcuni samurai rivali. I nemici, preoccupati, si rivolgono a loro volta a Kojiro Sasaki, abile guerriero che accetta di aiutarli pur di confrontarsi con Musashi e stabilire chi dei due sia il miglior spadaccino del Giappone. Ucciso Gen'ichiro in un agguato, i nemici lasciano in vita Shinobu affinché comunichi a Musashi la sfida di Kojiro. Il duello finale si svolge dopo un anno sulla bianca spiaggia dell'isola di Funajima, dove Musashi ha la meglio utilizzando come arma non la spada, bensì il remo dell'imbarcazione con cui vi è giunto. Rendendosi conto di aver comunque esitato un attimo, capisce di non padroneggiare ancora del tutto la "via della spada" e che per raggiungere l'assoluta perfezione è necessario continuare il proprio addestramento per tutta la vita. Come sempre, in Mizoguchi, il personaggio più interessante è quello femminile: la dedizione di Shinobu (alla memoria del padre, al fratello, allo stesso Musashi che osserva silenziosamente mentre scolpisce una statua sacra) rispecchia quella del protagonista nei confronti della sua arte, al punto che nel finale – quando la donna gli annuncia di volersi fare monaca – Musashi le confida che non si sposerà mai, ma che la considererà per sempre "sua moglie in spirito".

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