5 novembre 2008

Mata Hari (G. Fitzmaurice, 1931)

Mata Hari (id.)
di George Fitzmaurice – USA 1931
con Greta Garbo, Ramon Novarro
**

Visto in DVD.

Nella Parigi del 1917, sconvolta dalla guerra, l'affascinante danzatrice esotica Mata Hari è in realtà una spia al servizio dei tedeschi. Grazie alla sua bellezza riesce a sedurre diplomatici e militari, istigandoli al tradimento o sottraendo loro informazioni riservate. Ma quando sarà lei a innamorarsi del giovane aviatore russo Rosanov, si tradirà e accetterà di finire davanti al plotone di esecuzione. Ispirato a un personaggio realmente esistito (la vera Mata Hari era una cortigiana e ballerina olandese, fucilata proprio nel 1917 dai francesi), è uno dei film che più hanno contribuito al mito di Greta Garbo. Ma non mi ha convinto del tutto: mi è sembrato l'equivalente degli star vehicles odierni, quelle pellicole costruite attorno a un divo ma che per il resto hanno poco valore. Lo dimostrerebbe anche un fatto curioso: il regista – il cui nome evidentemente contava poco o nulla rispetto a quello dell'attrice – non è nemmeno accreditato nei titoli di testa. Se i personaggi e i loro sentimenti sono tratteggiati con superficialità, Mata Hari – grazie alla prova della Garbo – rimane comunque impressa come una donna forte e manipolatrice, prototipo di tante altre spie al femminile che si vedranno in seguito sullo schermo, circondata da uomini fragili (come il suo vecchio amante, il generale Shubin, interpretato da Lionel Barrymore), ingenui (come il tenente Rosanov, che per tutta la pellicola non si rende conto di cosa stia succedendo), insensibili (l'agente del controspionaggio Dubois) o spietati (la spia tedesca Andriani).

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