14 dicembre 2007

La promessa dell'assassino (D. Cronenberg, 2007)

La promessa dell'assassino (Eastern promises)
di David Cronenberg – USA/GB/Canada 2007
con Viggo Mortensen, Naomi Watts
***

Visto al cinema Plinius.

È il secondo film consecutivo in cui Cronenberg si affida a Viggo Mortensen come protagonista, e anche stavolta il "fisico" e carismatico Aragorn veste i panni di un personaggio che per quasi tutta la pellicola si colloca ambiguamente a metà strada fra il bene e il male, gemello per molti versi di quello di "A history of violence", di cui è praticamente un riflesso. Freddo (non per nulla è siberiano) e calcolatore, è l'autista e guardia del corpo del figlio di un boss della mafia russa a Londra, mentre Naomi Watts è un'infermiera del reparto maternità di un ospedale che entra in contatto con lui quando si mette a indagare sulle origini di una misteriosa ragazza morta di parto, mettendo in pericolo – senza saperlo – la famiglia criminale cui l'uomo è legato. Tornando a riflettere sui temi della famiglia, dell'identità e del passato, e senza risparmiare allo spettatore situazioni brutali e dettagli cruenti (i corpi subiscono tagli, mutilazioni, tatuaggi e violenze, in puro stile Cronenberg, anche se si resta comunque più dalle parti del film di genere che da quelle dell'indagine fisica/psicologica alla "Spider" o "Videodrome"), il regista canadese dipana lentamente una storia che emoziona su più livelli e colpisce per lo scarso utilizzo delle convenzioni hollywoodiane, anche se forse la mancanza di colpi di scena (i pochi che ci sono risultano abbastanza telefonati) impedisce al film di diventare un capolavoro. Scandita dalla lettura di brani del diario della ragazza morta, la pellicola si addentra anche nei meandri dei rituali della criminalità russa. Molto bella la scena del combattimento nel bagno pubblico e anche quella, nel finale, del salvataggio della bambina nel vicolo. Kirill, il personaggio interpretato da un ottimo Vincent Cassel (ma tutto il cast è eccellente), si arrabbia se lo chiamano "checca", anche se per tutto il film l'attrazione omoerotica fra lui e Viggo Mortensen è evidente. Il doppiaggio italiano non ha fatto troppi danni all'accento russo di Mortensen e Cassel, ma sarei comunque curioso di sentirlo in lingua originale.

3 commenti:

domenico ha detto...

per me probabilmente il film dell'anno
ha un ritmo devastante, non c'è nemmeno un calo, è una cosa incredibile!
(io l'ho visto sia in italiano che in originale, inutile dire che per gustarsi il lavoro linguistico degli attori bisogna vederlo in originale, è pazzesco ^^)

Christian ha detto...

In effetti, è proprio il tipo di film in cui le voci e gli accenti originali dovrebbero svolgere un ruolo fondamentale. Rimedierò riguardandolo in DVD, quando uscirà!
Quanto al film dell'anno, per me il migliore del 2007 rimane ancora "Ratatouille"... ^_^
Ciao!

Luciano ha detto...

Eh, non l'ho visto per problemi tecnici (l'auto). Ieri ero pronto per andare al cinema e oggi avrei commentato sui blog, ma per ora credo a tutti voi sulla parola.