28 dicembre 2007

Improvvisamente l'estate scorsa (J.L. Mankiewicz, 1959)

Improvvisamente l'estate scorsa (Suddenly, Last Summer)
di Joseph L. Mankiewicz – USA 1959
con Elizabeth Taylor, Montgomery Clift, Katharine Hepburn
***1/2

Visto in DVD.

Ambientato a New Orleans nel 1937, tratto da un dramma di Tennessee Williams (dalle cui opere sono state girate numerose celebri pellicole, come "Un tram che si chiama desiderio", "La gatta sul tetto che scotta" e "La dolce ala della giovinezza") e sceneggiato da Gore Vidal, è un film che sembra fatto su misura per Mankiewicz: mette in scena infatti quei personaggi ossessionati e quell'atmosfera squilibrata che si ritrovano spesso nelle opere migliori del regista. La sempre grande Katharine Hepburn, in un ruolo intenso e melodrammatico, è una vedova che si rivolge a un celebre medico per convincerlo a praticare una lobotomia su sua nipote, rinchiusa in una clinica per alienati mentali dopo aver assistito a un tragico evento: la morte di suo cugino, unico figlio della donna, avvenuta l'estate precedente durante un viaggio in Europa. Anziché da neurochirurgo, il medico si comporterà però da psichiatra per scoprire cosa è veramente avvenuto in quell'occasione. Le sequenze finali, allucinate e orrorifiche, ricordano addirittura certe cose di Buñuel. Mentre il personaggio del medico (Clift), pur nella sua ricerca della verità, resta sullo sfondo e si limita a un ruolo da spettatore/narratore, a svettare sono le due donne: la Taylor, sconvolta da un trauma, e la Hepburn, in adorazione del figlio. Il "grande assente che incombe" è proprio quest'ultimo, che viene continuamente rievocato da ricordi, omaggi, allusioni: un personaggio che riconosceva la crudeltà della natura, cercava inutilmente un contatto con Dio, sfruttava le donne di famiglia come "richiami" per soddisfare la propria omosessualità, e rimane infine vittima di un tragico contrappasso. Come dice Mereghetti, "oggi lo spettatore può sorridere di certe ingenuità psicoanalitiche, ma non può non restare affascinato dalla suggestiva e morbosa atmosfera".

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