L'eclisse (M. Antonioni, 1962)
L'eclisse
di Michelangelo Antonioni – Italia 1962
con Monica Vitti, Alain Delon
***
Visto in DVD.
Nel terzo film della trilogia dell'alienazione, Antonioni torna a raccontare l'eclisse dei sentimenti, l'insensatezza dell'amare, il vuoto dell'esistenza. Forse la pellicola è un po' più debole delle due precedenti ("L'avventura" e "La notte"), ma è comunque di grande impatto, soprattutto dal punto di vista cinematografico ed estetico. La Vitti interpreta stavolta una ragazza che esce da una faticosa relazione soltanto per entrare lentamente, senza troppa convinzione, in un'altra con un giovane operatore della Borsa di Roma. Proprio le scene del mercato azionario, lunghi inserti che sembrano un po' corpi estranei nella struttura slegata del film e caratterizzate da una grande "confusione organizzata" (nella quale risalta in maniera quasi comica il minuto di silenzio osservato in memoria di un defunto, con gli operatori che commentano "qui un minuto di silenzio costa miliardi di lire"), si contrappongono a quelle degli scenari urbani di una Roma fredda e depressa. La leggerezza del personaggio di Monica Vitti, onirica ed eterea, si oppone alla concretezza di quello di Alain Delon (che ha a che fare con crisi economiche, furti di automobili, suicidi). E alla fine la città si svuota, in immagini di grande suggestione, quasi documentaristiche. I luoghi dove erano passati (e avevano vissuto) i personaggi, ora appaiono vuoti e inerti. Ma tutto il film brilla per bellissime inquadrature, soprattutto quelle che incorniciano il volto di Monica Vitti, enigmatico e fascinoso in ogni scena, vera e propria "musa" del regista in quegli anni. La musica sui titoli di testa è un twist cantato da Mina.
1 commento:
Un altro stupendo film di Antonioni. Indimenticabile. Concordo in tutto con la tua recensione. Ciao.
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