Labirinto di passioni (P. Almodóvar, 1982)
Labirinto di passioni (Laberinto de pasiones)
di Pedro Almodóvar – Spagna 1982
con Cecilia Roth, Imanol Arias
***
Visto in DVD, con Martin.
Una simpatica, grottesca e variopinta galleria di personaggi nel puro stile dell'Almodóvar degli inizi (si tratta del suo secondo film dopo l'esordio con "Pepi, Luci e Bom"), dove leggerezza e trasgressione – ma mai provocazione fine a sé stessa – si fondono per dar vita a una pellicola comica e trascinante allo stesso tempo. Il mondo è sempre quello della "movida" madrilena, con artisti e musicisti, giovani gay e rocker punk, donne ninfomani e terroristi islamici (fra i quali un giovane Antonio Banderas, all'esordio sul grande schermo), principesse e imperatori di una nazione mediorientale fittizia, intrighi sentimentali e situazioni bizzarre, degne di una screwball comedy. Molto divertente dall'inizio alla fine, e con un'interessante colonna sonora (alcune canzoni sono interpretate da Almodóvar stesso), ricorda per certe cose (come forse ho già detto da qualche altra parte) le storie di "Locas también", il bellissimo fumetto di Jaime Hernandez che fa parte della serie "Love & Rockets". Peccato solo che la traccia audio italiana del DVD fosse in condizioni particolarmente scadenti. La corsa in taxi verso l'aeroporto nel finale sarà ripresa in "Donne sull'orlo di una crisi di nervi". Malamente accolto dalla critica contemporanea, con il tempo (e la successiva ascesa del regista) è diventato un film cult.
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