13 novembre 2006

Balla coi lupi (K. Costner, 1990)

Balla coi lupi (Dances with Wolves)
di Kevin Costner – USA 1990
con Kevin Costner, Mary McDonnell
***

Visto in DVD, con Martin.

Pur avendo visto in vita mia migliaia di film di ogni genere e di ogni periodo, ho ancora delle lacune relative a titoli importanti. Ogni tanto, grazie anche a stimoli esterni (in questo caso Martin, che da molto tempo voleva convincermi a vederlo), riesco a colmarne qualcuna. Non avevo mai visto "Balla coi lupi" e tutto sommato ero anche un po' prevenuto al riguardo. Mi immaginavo una storia dal sapore new age, magari sdolcinata o compiaciuta. Invece si tratta di un grande film, epico e umano al tempo stesso, con un respiro intenso e un ritmo adeguato al racconto. Naturalmente ne abbiamo visto la versione lunga (tre ore e quaranta), che rispetto a quella originariamente uscita al cinema ha circa un'ora di scene in più: ma non c'è un solo minuto che sembri superfluo. Dopo l'iniziale diffidenza, anche la musica mi ha conquistato.
Trasferito per sua volontà nell'avamposto più remoto della frontiera americana ("voglio vedere la frontiera prima che sparisca per sempre"), il tenente John Dunbar si ritrova a vivere da solo in un territorio sterminato e battuto dal vento. Prima entra in contatto con la natura selvaggia (simbolicamente rappresentata dal lupo) e poi con gli indiani Sioux, con la cui cultura si trova in sintonia al punto da acquisirne lentamente usi e costumi. Un western dai paesaggi sconfinati, completamente e romanticamente dalla parte dei pellerossa, che ha valso al genere il secondo premio Oscar come miglior film della sua storia dopo "I pionieri del west" di Ruggles nel 1931, un riconoscimento negato in passato persino ai mostri sacri come Ford o Hawks: evidentemente, al tempo della sua epoca d'oro, il western era considerato soltanto un prodotto di puro intrattenimento.
Tornando a "Balla coi lupi", mi è sembrato evidente come la pellicola abbia offerto molti spunti a Gianfranco Manfredi per il personaggio di Magico Vento. Comunque, oltre alla bella storia e ai personaggi ben costruiti, il film è notevole anche dal punto di vista tecnico: Costner, alla sua prima regia, padroneggia perfettamente tanto la macchina da presa quanto l'equilibrio narrativo. Mi ha particolarmente colpito la scena della caccia ai bisonti: mi chiedo come sia stata girata! Ho letto sull'imdb che, per quella scena, Costner è stato aiutato dal suo amico Kevin Reynolds (il regista di "Fandango").

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