Il tempo dei lupi (M. Haneke, 2003)
Il tempo dei lupi (Le temps du loup)
di Michael Haneke – Francia/Austria 2003
con Isabelle Huppert, Béatrice Dalle
*1/2
Visto in DVD alla Fogona.
L'ultimo film di Haneke, "Caché – Niente da nascondere", è stato forse il più bello che ho visto al cinema nella stagione 2005/06. Questo invece, il penultimo, mi ha molto deluso.
Potrei descriverlo come una versione di "Zombi" diretta da Tarkovskij e senza gli zombi! La pellicola segue le vicende di un gruppo di "sopravvissuti" a qualche tipo di catastrofe o apocalisse non meglio specificata (per tutto il film le informazioni vengono distillate con il contagocce, se non omesse del tutto). I protagonisti si ritrovano in una stazioncina ferroviaria in aperta campagna, ad attendere il possibile passaggio di un treno che li porti lontano dalla zona. Il denaro non ha più valore, gli uomini lottano o si uccidono fra loro per un nonnulla, e ogni oggetto diventa buono come merce di scambio. La storia è narrata con estremo distacco e procede con lentezza quasi straziante, ma alla fine l'unico tema affrontato è quello del crollo della struttura sociale moderna ("homo homini lupus"), un argomento poco originale già di suo ma qui trattato senza guizzi né inventiva. Ho quasi l'impressione che certe tematiche funzionino meglio come sottotesto nei B-movie o nei film di genere. Decisamente è il film di Haneke (uno dei registi europei attualmente più interessanti) che finora mi è piaciuto di meno.
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