22 aprile 2006

Il giro del mondo in 80 giorni (F. Coraci, 2004)

Il giro del mondo in 80 giorni (Around the world in 80 days)
di Frank Coraci – GB 2004
con Steve Coogan, Jackie Chan
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Visto in DVD.

L'eccentrico e distratto scienziato londinese Phileas Fogg (Steve Coogan) scommette di riuscire a compiere un giro intorno al mondo in soli 80 giorni. Ad accompagnarlo nell'impresa ci saranno il domestico Passepartout (Jackie Chan), che vuole riportare in patria una preziosa statua del Buddha da lui sottratta alla Banca d'Inghilterra, e la pittrice francese Madame La Roque (Cécile de France), conosciuta a Parigi. Li ostacoleranno invece l'ispettore Fix (Ewen Bremner), che indaga sul furto, e gli intrighi di Lord Kelvin (Jim Broadbent), il rivale di Fogg. Secondo adattamento cinematografico del romanzo di Jules Verne dopo quello classico del 1956 con David Niven, e come quello ricco di comparsate di attori celebri in piccoli ruoli (Arnold Schwarzenegger è un principe turco, Sammo Hung interpreta Wong Fei-hung (!), John Cleese è un poliziotto inglese, Owen e Luke Wilson sono i fratelli Wright, Kathy Bates è la regina Vittoria), compresi alcuni interpreti noti solo ai fan del cinema orientale (per esempio Karen Mok, accreditata come Karen Joy Morris, nei panni della cinese cattiva). Della storia originale rimangono giusto lo spunto iniziale e i nomi dei protagonisti (in alcuni casi irriconoscibili, come l'improbabile Passepartout cinese), mentre gli incontri e gli eventi durante il viaggio sono praticamente tutta farina del sacco di sceneggiatori che giocano spesso a strizzare l'occhio allo spettatore e si prendono numerose libertà (compresa una collocazione temporale alquanto “libera”, con molti anacronismi). Divertente ma estremamente infantile, è essenzialmente una pellicola avventurosa di stampo disneyano, ricca di capitomboli e inseguimenti in stile "Mamma ho perso l'aereo", e del tutto priva di descrizioni "realistiche" delle diverse culture del globo: si può vedere con piacere, ma senza entusiasmarsi più di tanto. La scena migliore è quella con Schwarzenegger, mentre le acrobazie di Jackie sono ormai all'acqua di rose rispetto ai suoi tempi d'oro: di combattimenti decenti, ovviamente, neanche a parlarne.

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