Lasciati andare (Francesco Amato, 2017)
Lasciati andare
di Francesco Amato – Italia 2017
con Toni Servillo, Veronica Echegui
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Visto al cinema Colosseo, con Sabrina.
Elia Venezia (un Servillo per una volta prestato alla commedia), psicoanalista ebreo di mezza età, è annoiato dalla vita, tiene tutto e tutti a distanza, e pare completamente indifferente a ciò che lo circonda. E questo si aggiunge agli altri tratti negativi che ormai lo caratterizzano: è infatti pigro, caustico, goloso, indolente, passivo, egoista, tirchio, incapace di smuovere un'esistenza che ruota ancora intorno alla (ex) moglie (Carla Signoris), che abita nell'appartamento a fianco e da cui continua a dipendere, anche sentimentalmente, senza però volerlo ammettere. Quando, per problemi di salute, viene convinto a frequentare una palestra, fa la conoscenza di Claudia (Echegui), giovane e spigliata personal trainer spagnola con un background avventuroso. E la reciproca frequentazione (la trainer dovrebbe allenare il corpo dell'uomo, lo psicanalista fare chiarezza nella mente della ragazza) non farà che del bene a entrambi. Lo spunto alla base del film è il più semplice che si può, ed evidentemente troppo esile (e stereotipato) per costruirci sopra un intero lungometraggio: ecco dunque che, nella seconda parte, deve essere "rimpolpato" con una trama più movimentata, che coinvolge uno degli ex di Claudia, Ettore (l'ottimo Luca Marinelli), uno scalcinato ladro di gioielli che vorrebbe sfruttare le doti di ipnotista di Elia per riuscire a ricordare dove ha nascosto il malloppo... Se l'originalità non è il suo forte, il film ha però il merito di non perdere mai la briosa vivacità che lo caratterizza, e tutto sommato riesce a divertire fino alla fine grazie al ritmo frenetico, a battute piacevoli (le migliori: quella su Winnicott, confuso da Claudia con Winny the Pooh, e quella di Ettore sul nome della bambina) e personaggi simpatici (Servillo è il mattatore, ma anche i comprimari fanno la loro parte). Piccoli ruoli per Giacomo Poretti (uno dei pazienti di Elia), Giulio Beranek (il calciatore gay) e Vincenzo Nemolato (il ladro ucraino). Nella colonna sonora, la mozartiana "Non più andrai, farfallone amoroso".
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