12 aprile 2016

Alien: la clonazione (J.P. Jeunet, 1997)

Alien: la clonazione (Alien: Resurrection)
di Jean-Pierre Jeunet – USA 1997
con Sigourney Weaver, Winona Ryder
**1/2

Rivisto in DVD.

Sembrava che "Alien³" avesse messo la parola fine alla saga cominciata con il leggendario film di Ridley Scott, ma – miracoli della fantascienza – Ripley è tornata ed è pronta a combattere nuovamente gli xenomorfi. Duecento anni dopo la sua morte, viene infatti riportata in vita da un gruppo di scienziati al servizio dell'esercito, che l'hanno clonata per poter ricreare anche la regina aliena che ospitava dentro di sé. L'esperimento ha successo, ma Ripley stessa scopre di essere mutata in una sorta di ibrido fra uomo e alieno: oltre a forza e agilità incrementate, ha acquisito una sorta di legame empatico con gli extraterrestri. Tuttavia, quando i mostri sfuggono al controllo degli scienziati, la donna si allea con un gruppo di pirati e trafficanti spaziali per fermarli prima che la stazione spaziale, guidata dal pilota automatico, raggiunga la Terra. Del gruppo fa parte anche Call (Winona Ryder), androide di ultima generazione, dotata della capacità di agire in autonomia (un personaggio giovane che nelle intenzioni doveva "svecchiare" la franchise e che avrebbe potuto sostituire la Weaver, o affiancarsi ad essa, nelle successive pellicole). Scritto da un Joss Whedon alle prime armi (che si dichiarò insoddisfatto del risultato finale), il quarto film della saga è diretto dal francese Jean-Pierre Jeunet, reduce da un paio di pellicole interessanti soprattutto per il loro stile visivo ("Delicatessen" e "La città dei bambini perduti", girate insieme all'artista concettuale Marc Caro: ma il sodalizio fra i due si rompe con questo film). Scelto dopo che i produttori avevano inizialmente pensato a Danny Boyle, Peter Jackson e Bryan Singer, Jeunet – che per la prima volta non firma la sceneggiatura di un suo lavoro – porta a bordo molti dei suoi soliti collaboratori, sia tecnici (il responsabile degli effetti speciali Pitof, il direttore della fotografia Darius Khondji) che attori (Ron Perlman, Dominique Pinon). Nel cast ci sono anche Dan Hedaya (il generale) e Brad Dourif (uno degli scienziati).

Se dal punto di vista dell'intrattenimento il film rappresenta un passo avanti rispetto all'infelice terzo capitolo, di sicuro "La clonazione" è però quello più derivativo e meno originale, oltre che il meno "necessario" della franchise, che avrebbe potuto benissimo ritenersi conclusa con il lungometraggio precedente. Il target è decisamente più basso: nonostante occasionali scene "forti" (come quella in cui Ripley incontra i cloni che l'hanno preceduta, tentativi andati male e risultati in creature deformi che mostrano anche fisicamente la loro natura ibrida), la pellicola è più leggera e divertente delle precedenti e si prende meno sul serio, come dimostrano gag, battutine ("Con chi devo scopare per volare via da questa navetta?") e personaggi da fumetto (i pirati, ma non solo). Riguardo alle scene d'azione, sono interessanti quelle che si svolgono nei compartimenti allagati della stazione: guardando gli alieni muoversi sott'acqua, eleganti, agili e veloci nel nuoto, viene da pensare che forse il loro habitat naturale è proprio quello acquatico. Naturalmente non mancano i soliti riferimenti alla maternità ("Sono la madre del mostro", dice Ripley), esplicitati qui da immagini di tessuto biologico, materia uterina (e la stessa acqua citata prima) e dal parto "in diretta" della regina aliena. Anche Ripley, infatti, ha donato a sua volta qualcosa al mostro: un sistema riproduttivo umano. Ne nasce una creatura completamente ibrida, che riconosce sua madre in Ripley (e non nella regina), e che nei bozzetti originari di Jeunet avrebbe dovuto esibire anche genitali umani (sia maschili che femminili: naturalmente la censura hollywoodiana si oppose). Nel finale, Ripley e i pochi sopravvissuti giungono finalmente sulla Terra (la donna commenta: "Anch'io sono una straniera qui"). Si pensava infatti a realizzare un quinto film, ambientato sul nostro pianeta, ma poi (nonostante un possibile coinvolgimento di James Cameron) non se ne fece nulla. In ogni caso, nel 2004 uscirà il crossover "Alien vs. Predator" (non un granché, ma sempre meglio del suo pessimo sequel), e infine Ridley Scott tornerà alle radici della saga con i prequel non richiesti "Prometheus" e "Alien: Covenant".

0 commenti: