4 gennaio 2014

Harry Potter 7 - parte 1 (David Yates, 2010)

Harry Potter e i doni della morte - parte 1 (Harry Potter and the Deathly Hallows – Part 1)
di David Yates – USA/GB 2010
con Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson
*1/2

Visto in divx.

Quando è stato annunciato che l'ultimo capitolo delle avventure di Harry Potter sarebbe stato diviso in due parti, tutti avevano già capito che si trattava soltanto di una mossa commerciale, un modo per incassare due volte il prezzo del biglietto. Giunti ormai alle battute conclusive della saga (sin dall'inizio prevista in sette volumi dalla sua autrice J.K. Rowling), era ovvio che la Warner Bros. avrebbe cercato di spremerla fino all'ultima goccia, forte del fatto che basta mandare in sala un film con il nome "Harry Potter" nel titolo per riscuotere incassi elevati a prescindere dalla qualità del film stesso (come dimostrato dalle pellicole precedenti). Per di più, il settimo e conclusivo volume era anche il meno indicato per un'operazione di questo tipo, visto che per gran parte di esso – e soprattutto nella prima parte – non succede essenzialmente nulla. Come risultato abbiamo un film fatto di tempi morti e di ritmi rilassati, il che paradossalmente non è nemmeno un male, visto che per una volta (accadeva in parte anche nel sesto film, a essere onesti) c'è spazio e tempo per tratteggiare meglio i personaggi senza lasciarsi sopraffare da scenografie ed effetti speciali. Peccato solo che da un regista come Yates e da tre attori come i nostri ex bambini (impressionante soprattutto la piattezza di Radcliffe: ora che è cresciuto lo possiamo dire) non si possa pretendere nulla di particolarmente profondo. Primo film della saga non ambientato nella scuola di Hogwarts, primo quasi senza effetti speciali (avevo definito il sesto capitolo come quello meno "magico" di tutti, ma questo lo supera di gran lunga), con una sceneggiatura che mostra per quasi tutto il tempo gli ormai diciassettenni Harry, Ron ed Hermione vagare per la Gran Bretagna, alloggiando in tenda fra boschi e brughiere, alla ricerca degli Horcrux (i sette manufatti in cui il cattivo Voldemort ha nascosti i frammenti della propria anima), in un'atmosfera di accerchiamento e paranoia (il nemico si è impadronito del potere, ha preso il controllo di Hogwarts e ha piazzato i suoi seguaci persino al Ministero della Magia), senza poter contare più su nessuno (il preside Silente – del quale peraltro si cominciano a intravedere i lati oscuri – è morto, come ci viene ricordato in continuazione; gli altri alleati sono perseguitati o resi impotenti), i ragazzi devono fare tutto da soli... e non è che facciano molto, a essere sinceri, in una pellicola che consiste essenzialmente nel "prendere tempo" in attesa del film conclusivo (e che, nonostante questo, risulta quasi incomprensibile per i "non adepti" per il modo in cui sono snocciolati nomi ed eventi del passato). Dal piattume generale ci si risolleva un po' nel finale, quando vengono finalmente introdotti (con una bella sequenza animata) i "doni della morte" che danno il titolo all'episodio e che si riveleranno fondamentali nel seguito. Insomma, l'impressione è che si sia trattato solo di un inutile antipasto in attesa della portata principale. Persino la Warner Bros. deve averla pensata in questo modo, visto che il film era stato annunciato in 3D (sarebbe stata una novità per la serie) ma poi è uscito nelle sale in sole due dimensioni, rimandando il 3D alla parte 2, girata contemporaneamente a questa e uscita pochi mesi dopo. Fra le new entry di prestigio da segnalare (anche se appaiono solo in una manciata di scene) Bill Nighy nei panni del ministro Rufus Scrimgeour, Rade Šerbedžija in quelli di Gregorovitch, e Rhys Ifans in quelli di Xenophilius Lovegood (il padre di Luna).

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