Arancia rosso sangue (Philip Haas, 1997)
Arancia rosso sangue (The blood oranges)
di Philip Haas – USA 1997
con Charles Dance, Sheryl Lee
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Visto in DVD, con Martin.
In un paese esotico, probabilmente latino-americano (che non viene identificato, anche se i protagonisti lo chiamano Illiria, come la leggendaria regione europea – storicamente un territorio dei Balcani – rivestita da una patina di mitologia e utopia arcadica), Cyril e Fiona sono una coppia di occidentali che vive in maniera armonica e disinibita, predicando il libero amore e la comunione con la natura. I due cercano di coinvolgere in questo stile di vita un'altra coppia, il fotografo Hugh e sua moglie Catherine: ma la tragedia incombe. Narrato attraverso una continua serie di flashback (introdotti da dissolvenze in rosso) che rivelano poco a poco il destino dei personaggi, è un film rarefatto e sospeso fra suggestioni letterarie, erotiche e new age, guidato per mano dalla musica di Angelo Badalamenti. In certe cose mi ha ricordato alcune opere di Bernardo Bertolucci e di Alain Robbe-Grillet. Non posso dire che mi sia piaciuto, ma non mi ha nemmeno lasciato indifferente. Di Philip Haas (che ha sceneggiato la pellicola insieme alla moglie Belinda, autrice anche del montaggio) avevo visto anche le due precedenti pellicole, "La musica del caso" e "Angeli e insetti" (quest'ultimo tratto dal libro di Antonia S. Byatt), che mi avevano fatto la medesima impressione: un tipo di cinema un po' pretenzioso e artefatto, ma a tratti surreale e coinvolgente.
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