Una locanda di Tokyo (Yasujiro Ozu, 1935)
Una locanda di Tokyo (Tokyo no yado)
di Yasujiro Ozu – Giappone 1935
con Takeshi Sakamoto, Yoshiko Okada
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Visto in DVD (registrato da "Fuori Orario").
Nel quarto e ultimo film della serie Kihachi-mono, Takeshi Sakamoto interpreta un operaio disoccupato e padre di due figli. Privi di un tetto e di risorse economiche, i tre riescono in qualche modo a sopravvivere catturando cani randagi e consegnandoli al canile in cambio di una ricompensa, ma il denaro è così scarso che sono spesso costretti a scegliere fra un pasto frugale o una notte al coperto nella sala comune della Manseikan, una sorta di ostello popolare. A un certo punto le cose sembrano andare meglio: Kihachi trova un lavoro e conosce una ragazza di cui si innamora. Quest'ultima, però, si trova in una situazione simile alla sua: è povera e sola, senza casa o lavoro e con una figlia a carico. E quando la piccola Kimiko si ammala gravemente, Kihachi decide di compiere una rapina per procurarsi il denaro necessario a farla ricoverare. Dopodiché, si consegna spontaneamente alla polizia. L'ambientazione povera e desolata (gran parte del film si svolge in esterni fra strade e campi, con fabbriche e ciminiere sullo sfondo) e i toni che anticipano il neorealismo (un paragone con "Ladri di biciclette" non sarebbe fuori posto) ne fanno una delle pellicole di Ozu più intense e drammatiche dal punto di vista dei contenuti. Ma non si tratta di un film di denuncia sociale (la sceneggiatura non lancia strali contro nessuno), quanto piuttosto di un ritratto della miseria e della disoccupazione con le quali dovevano fare i conti molti strati della popolazione delle aree industriali durante la depressione, e che mi ha ricordato, con le dovute distanze e forse per la presenza dei bambini, "Una tomba per le lucciole". Per fortuna il finale, seppur non lieto, non è così triste. Fra le scene più belle, quella quasi surreale in cui padre e figli si godono un lauto banchetto immaginario. Il maggiore dei figli di Kihachi è interpretato dal "solito" Tokkan Kozo, ovvero Tomio Aoki, ormai dodicenne.
2 commenti:
Peccato essermeli un po' persi i film di Ozu quando passavano su FuoriOrario.
Ma hai un dvd recorder? Come recuperi tutti questi splendidi titoli?
nessundorma
A suo tempo li avevo registrati tutti su VHS. In seguito, pazientemente, li ho riversati su DVD...
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