31 dicembre 2008

Ricomincio da capo (H. Ramis, 1993)

Ricomincio da capo (Groundhog Day)
di Harold Ramis – USA 1993
con Bill Murray, Andie MacDowell
***1/2

Rivisto in DVD, con Hiromi.

L'egocentrico meteorologo televisivo Phil Connors, inviato di malavoglia nella cittadina di Punxsutawney, in Pennsylvania, per girare un reportage sul "giorno della marmotta" (un'eccentrica festività locale che si tiene il 2 febbraio, nel corso del quale una marmotta dovrà prevedere se le restanti giornate d'inverno saranno ancora rigide), si ritrova misteriosamente a rivivere più volte la stessa giornata, sempre uguale in ogni dettaglio. Ogni mattina, infatti, si risveglia nella propria stanza d'albergo; e tutto, attorno a lui, si ripete in maniera identica. Dapprima perplesso, poi sconvolto, infine rassegnato, Phil finisce con il conoscere perfettamente ogni dettaglio del paese e dei suoi abitanti: inizialmente sfrutterà la situazione per divertirsi in ogni modo, poi attraverserà una fase di profonda depressione (ma non gli sarà possibile nemmeno suicidarsi: ogni volta si risveglierà come sempre la mattina del "giorno della marmotta") e infine raggiungerà una sorta di serena accettazione, superando i propri difetti e arrivando a vivere una giornata perfetta, nel corso della quale riuscirà anche a conquistare l'amore della sua bella producer. A metà strada fra un episodio de "Ai confini della realtà" sui paradossi temporali e una parabola buddista con il suo ciclo di eterna rinascita e di tendenza verso l'automiglioramento, questo piccolo capolavoro è opera di un regista che aveva recitato come attore al fianco di Murray nel cult "Ghostbusters" (era l'occhialuto Egon Spengler) e che in seguito non ha più saputo realizzare nulla allo stesso livello, pur avendo provato a giocare ancora la carta del fantastico e del soprannaturale (per esempio con "Mi sdoppio in quattro"). Oltre a dirigere un Murray in stato di grazia e a rendere con efficacia il tormentone della ripetizione temporale, Ramis comunque ha il merito di aver apportato alcune variazioni significative alla già bella sceneggiatura di Danny Rubin: inizialmente la vicenda avrebbe dovuto cominciare in media res, con Phil già prigioniero del time loop, e anche la producer Rita avrebbe dovuto sperimentare la stessa esperienza. Nel film non si quantifica quante volte il protagonista abbia rivissuto il "giorno della marmotta", ma nelle versioni iniziali dello script veniva specificato che la giornata si ripeteva identica per migliaia di anni: non a caso Phil utilizza questo tempo per imparare e per affinare numerosissime capacità (come suonare il pianoforte, parlare il francese o scolpire il ghiaccio). Moltissimi i remake o i film basati sullo stesso spunto: dall'italiano "È già ieri" con Antonio Albanese al fantascientifico "Edge of Tomorrow - Senza domani" con Tom Cruise, fino alla commedia "Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani" di Max Barbakow.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

DOVE MI TROVO IL NUOVO ANNO E' GIA' ARRIVATO DA UN BEL PEZZO.APPROFITTO DELL'ANTICIPO PER AUGURARE A TE ED AI TUOI VISITATORI I MIGLIORI AUGURI DI BUON ANNO.
RICOMINCIO DA CAPO E' QUELLO CHE MI RIPROMETTO DI FARE L'ANNO PROSSIMO PER CUI NON CI POTEVA ESSERE MIGLIORE SPAZIO PER INIARE IL 2009.
CIAO
NICKOFTIME

Christian ha detto...

Ciao e auguri anche a te!

Luciano ha detto...

Un buon film che ho visto solo una volta in Tv. Dovrei rivederlo meglio.

Buon Anno!

Christian ha detto...

Secondo me è uno di quei film complessivamente superiori alla somma delle loro parti. E a ogni visione si apprezza di più.

Ciao e buon anno anche a te!

Anonimo ha detto...

Potrei vederlo e rivederlo migliaia di volte, e passare sempre una giornata perfetta. A me piace poi il fatto che riesce a richiamare il karma pur rimanendo una commedia.
Il torneo dei film ha nuovi questionari, si va dall'horror all'avventura. Ti segnalo anche il mio post sui film più sconosciuti, fatto per dar loro un pò di fama e qualche possibilità di passare il turno, tra i quali c'è anche Tonari no totoro: http://iltorneodeifilm.wordpress.com/2009/01/05/il-primo-minisondaggio-sui-film-con-piu-non-so/

Christian ha detto...

Esatto, Gegio: se a una prima visione può sembrare "solo" una commedia brillante, in realtà è ben più profondo di molti altri film che invece vogliono apertamente lanciare un messaggio o una morale.

Ciao e grazie per il link. Purtroppo tempo che per "Totoro" non ci siano molte speranze, visto che non è mai uscito in Italia e dunque è stato visto solo da pochi appassionati...

Anonimo ha detto...

La prima volta che l'ho visto, mi sono divertito molto.
In seguito rivedendolo mi ha dato fastidio il lieto fine e il tema dell'amore, tema trito e poco in sintonia a mio avviso con il resto della sceneggiatura che ha diversi spunti brillanti.
Infine l'ho "sdoganato" perche' finale a parte che continua a non piacermi, e' un film fatto bene, ben narrato e intelligente.

Christian ha detto...

Beh, in una commedia il lieto fine è quasi d'obbligo. A me non ha dato fastidio, anche se in effetti la storia d'amore con Andie MacDowell poteva anche essere meno importante ai fini della storia. Ma non a caso Phil riesce ad "andare oltre" quando smette di essere ossessionato dall'idea di conquistare Rita a ogni costo. L'amore arriva alla fine quasi per conto suo, come sorta di ricompensa, ma non era certo lo scopo primario della sua esperienza.

Fabio ha detto...

Letta questa recensione mi è venuta voglia di rivedere il film. :)

E' bello proprio come lo ricordavo (visto la prima volta in un pomeriggio di tanti anni fa; non ha mai goduto di un gran trattamento televisivo).
La sceneggiatura ha un equilibrio mirabile, con un perfetto dosaggio di situazioni diverse, di gag, di narrazione estesa oppure rapidamente montata (i tentativi di suicidio, gli approcci amorosi).

Non credo affatto che la preponderanza del tema romantico "marginalizzi" il film. La storia d'amore del protagonista assume caratteri universali, ideali.
La sua esperienza straordinaria lo metterà di fronte al significato della sua vita? Ebbene, il significato passa da quell'ideale lì, io dico. :)

Christian ha detto...

Sono d'accordo! ^^
Anche per questa sua "universalità", ripeto, è un film che non stanca mai.