The millionaire (Danny Boyle, 2008)
The millionaire (Slumdog millionaire)
di Danny Boyle – GB/USA 2008
con Dev Patel, Freida Pinto
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Visto al cinema Colosseo, con Hiromi.
Senza rinunciare al suo stile sempliciotto e folgorante, il sorprendente Danny Boyle confeziona una storia di redenzione e riscatto sociale che al tempo stesso è una favola, una storia d'amore e un ritratto dell'India moderna dove i grattacieli sostituiscono le baraccopoli (o meglio, le spostano altrove) e i format internazionali dei quiz televisivi fanno sognare a occhi aperti milioni (miliardi?) di individui. Quello che il giovane Jamal desidera, partecipando alla versione hindi di "Chi vuol essere milionario", però non è il denaro: spera soltanto di ricongiungersi con la ragazza che ha amato per tutta la vita e dalla quale è sempre stato separato da un destino avverso. Una dopo l'altra, le domande che gli vengono poste dal presentatore dello show fanno affiorare in lui i ricordi più traumatici della sua vita. Il destino ha infatti voluto che ogni quesito fosse legato a una delle svolte epocali della sua infanzia e della sua adolescenza: solo così si spiega come un ragazzino ignorante e cresciuto nelle baraccopoli di Mumbai (l'ex Bombay) possa conoscere tutte le risposte e arrivare fino all'ultima domanda, quella da venti milioni di rupie. D'altra parte anch'io, a volte, provo a immaginare quale potrebbe essere una sequenza di domande fatte "su misura" per me, ovvero interrogativi anche difficilissimi ma di cui so già in partenza la risposta. Naturalmente su Jamal cadono sospetti di essere un truffatore, che però sono destinati a dissiparsi: anche perché ben presto è evidente che il quiz per lui non è che un mezzo per raggiungere un fine ben diverso dal successo, dalla fama e dalla ricchezza, al punto da continuare a giocarsi tutto, in maniera apparentemente incosciente, senza mai fermarsi a nessun traguardo intermedio. La struttura a continui flashback, il ritmo veloce e incalzante, la fotografia vibrante (e un po' ruffiana), gli attori bravissimi, bambini compresi (ma che fastidioso il doppiaggio italiano!) concorrono a rendere il film gradevole e accattivante, magari a volte semplice e ingenuo (proprio come le pellicole di Bollywood, anche se in questo caso filtrate da un occhio occidentale) ma efficace. Curiosamente "Chi vuol essere milionario" era già stato al centro di un'altra bella pellicola, "Il mio miglior amico" di Patrice Leconte. Mi ha un po' lasciato perplesso la progressione delle domande, la cui difficoltà non sembrava crescente: l'ultima, in particolare (quella sui tre moschettieri), non era certo la più difficile: anzi, forse era la più facile di tutte! Nei titoli di coda, riecco Bollywood: i protagonisti danno vita a uno scatenato balletto, out-of-character.
Nota 1: Nel doppiaggio italiano c'è un passaggio decisamente discutibile. Per i dettagli, si legga qui: http://soulfood.blogspot.com/2009/01/laccendiamo.html.
Nota 2: Quando Jamal è accusato di barare, gli viene chiesto se aveva un complice fra il pubblico che tossiva per aiutarlo. È un riferimento alla storia (vera) di Charles Ingram. Cercate con Google o su YouTube per saperne di più!
1 commento:
Aggiornamento Oscar: "The millionaire" è stato il grande trionfatore di questa edizione, con otto statuette: miglior film, regia, sceneggiatura non originale, fotografia, montaggio, suono, colonna sonora, canzone (in quest'ultima categoria aveva addirittura due nomination).
Che dire? Il film mi è piaciuto, e molto, ma fatico un po' a credere che sia stato il miglior film del 2008. Comunque, è sempre un passo avanti rispetto all'anno scorso, quando aveva vinto un film che faceva acqua da tutte le parti.
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