La casa (Sam Raimi, 1981)
La casa (The evil dead)
di Sam Raimi – USA 1981
con Bruce Campbell, Ellen Sandweiss
***1/2
Rivisto in DVD, con Hiromi.
Un gruppo di cinque amici si reca a passare la notte in una casa isolata nei boschi: complice un arcano testo di magia (il mitico "Necronomicon" di lovecraftiana memoria), i ragazzi risveglieranno spiriti e forze del male che si impossesserano dei loro corpi. Il primo lungometraggio di Raimi (realizzato quando aveva solo vent'anni) è uno dei più celebrati cult horror di tutti i tempi, che mescola con efficacia toni splatter e suggestioni soprannaturali, costruendo una tensione efficacissima nonostante la povertà di mezzi (il film fu girato con un budget ridottissimo, e gran parte del cast e della troupe era costituito da amici del regista: il protagonista Bruce Campbell, per esempio, era un suo compagno del liceo). Gli effetti speciali artigianali (che comprendono anche magnifiche sequenze a passo uno, come il "disfacimento" finale dei demoni) riescono a terrorizzare gli spettatori nonostante risultino anche, inevitabilmente, ingenui e persino comici. L'atmosfera notturna e maledetta è amplificata dalla notevole "violenza grafica" (come la chiamano gli americani) e dal folgorante stile di ripresa. La regia, le inquadrature e il montaggio sono ricchi di idee e di soluzioni ardite, come le celebri "soggettive" delle forze del male che si aggirano intorno alla casa. Per dare un'idea del metodo di lavorazione, basti ricordare che la prima sequenza (quella con la macchina da presa che si muove a pelo d'acqua sulla palude) è stata realizzata con Raimi sdraiato su una zattera e Campbell che lo spingeva a braccia! Fra le scene indimenticabili, c'è sicuramente quella in cui una delle ragazze viene aggredita e violentata dagli alberi e dalle liane. L'automobile gialla dei protagonisti (una Oldsmobile Delta 88 del 1973) era la macchina di Raimi stesso, che in seguito l'ha inserita in quasi tutti i suoi film. In una scena si intravede su una parete il poster (strappato) de "Le colline hanno gli occhi" di Wes Craven: si trattava di una sorta di gioco, perché nel film di Craven era presente a sua volta il poster strappato de "Lo squalo", come se ciascun film volesse affermare di essere più terrorizzante dell'altro. Il titolo originale avrebbe dovuto essere "The book of the dead", ma il distributore Irvin Shapiro volle cambiarlo perché temeva che sembrasse "troppo letterario" per un pubblico giovane. Il film si rivelò anche un grande successo in home video, in un periodo in cui questo canale era snobbato dalle major hollywoodiane e riservato solo alla distribuzione indipendente. Anni dopo, Raimi accettò di girarne un sequel/remake, che gode di un identico status di cult movie.
8 commenti:
Sì, proprio un grande horror, Chris. Il carattere principale che lo distingue dagli altri è quello di risultare comico e horror allo stesso tempo, fondendo i generi. Spettacolare.
PS: di Raimi non reggo "L'armata delle tenebre" che, anche se impostato in modo simile (citazioni, fusione etc.) reputo film per bambini, di una trivialità disarmante...
Un film davvero divertente, nel senso più ampio del termine! Soltanto nel cinema di Hong Kong ho visto una fusione di generi come quella che tu giustamente sottolinei (e infatti alcune scene, come quella degli alberi che si muovono, possono essere associati a cose tipo "Storie di fantasmi cinesi").
"L'armata delle tenebre" a me è piaciuto, anche se effettivamente sembra inferiore alle due "Case". Ha qualche momento di stanca, ma gli omaggi alla heroic fantasy e a Ray Harryhausen sono abbastanza gustosi!
Un ottimo film che ho rivisto qualche anno fa in tv. Nonostante sia stato girato in maniera artigianale e contenga alcune scene alquanto comiche confesso di esserne rimasto terrorizzato.
Esatto, Luciano: nonostante le situazioni sopra le righe, l'ironia e gli effetti speciali vecchio stile, in certi momenti riesce davvero a far paura!
certo bisogna anche avere culo ad essere raimi ed avere come compagno del liceo campbell.
belle le case. personalmente l'armata delle tenebre, sicuramente più lieve e, è vero, bambinesco, credo sia ancor più uno spasso.
Forse il culo è stato più di Campbell che di Raimi, ma sicuramente la loro collaborazione ha funzionato alla grande. (Tra l'altro il buon Bruce ha fatto dei brevi cameo in tutti e tre i film di Spider-Man...)
Sull'Armata, come già detto, sono essenzialmente d'accordo: come fantasy comica è perfettamente riuscita, non credo che il fatto di essere più infantile sia un difetto. Semmai gli rimprovero alcuni cali di tensione in certi punti (mentre invece nelle "Case" la tensione non cala mai!).
Un horror straordinario e insostituibile secondo me. Fantasticamente spaventoso e comico al tempo stesso. E Bruce Campbell è fenomenale, senza tener conto dell'allora 23enne Raimi che con pochi mezzi di fortuna riuscì a creare questo piccolo gioiellino registico e non.
Ale55andra
D'accordissimo!
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