Cars - Motori ruggenti (J. Lasseter, 2006)
Cars – Motori ruggenti (Cars)
di John Lasseter [e Joe Ranft] – USA 2006
animazione digitale
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Visto al cinema Europlex, con Saveria e Stefano.
In un mondo dove le automobili – e i mezzi di trasporto in generale – sono "antropomorfe" (non esistono piloti umani), l'auto da corsa Saetta McQueen (il cognome è un evidente omaggio all'attore Steve McQueen, grande appassionato di automobili, ma anche all'animatore della Pixar Glenn McQueen) ha fame di sponsor e di vittorie: metterà da parte l'arroganza e la frenesia e imparerà l'umiltà quando sarà costretto a risiedere per una settimana nell'isolata cittadina di Radiator Springs, nel bel mezzo del deserto, adeguandosi ai suoi ritmi lenti e trovando amicizia (Carl Attrezzi detto "Cricchetto", fra gli altri; ma c'è anche Luigi, una Fiat 500 italiana!) e amore (Sally Carrera). La cosa che più stupisce nei film della Pixar è la commistione fra una tecnica di animazione al computer sbalorditiva (di molto, ma molto, superiore a tutti i potenziali concorrenti) e storie e personaggi ben più curati e approfonditi rispetto ai prodotti DreamWorks, Disney, Fox, e via dicendo. Persino gli stereotipi non sembrano tali perché rivestiti di nuovo materiale. Lasseter, che torna alla regia dopo sette anni sia pure coadiuvato da Joe Ranft, ha evidentemente un debole per l'umanizzazione di personaggi di plastica o di metallo: dopo lampadine e giocattoli, è la volta delle automobili. Il film è lungo (oltre due ore), sfiora quasi la monotonia (in scena ci sono solo macchine: quando non sono semplici automobili, sono camion, trattori o elicotteri) e forse manca un po' di umorismo, ma i personaggi sono simpatici, vivi e ben caratterizzati. E l'inevitabile messaggio morale sullo sfondo, per una volta, è ampiamente condivisibile: anche un auto da corsa ha bisogno qualche volta di rallentare per godersi il paesaggio. Belle le canzoni, brutto il doppiaggio italiano: nella versione originale il protagonista aveva la voce di Owen Wilson, ma soprattutto Doc Hudson aveva quella di Paul Newman (anch'egli grande appassionato di corse). Il successo porterà alla realizzazione di sequel e spin-off.
In sala il film era preceduto dall'ennesimo cortometraggio "sperimentale" Pixar: "One Man Band", di Mark Andrews e Andrew Jimenez. Eccezionale! Quattro minuti di puro divertimento con due suonatori ambulanti che si contendono una moneta che una bambina è disposta a elargire loro.
2 commenti:
"brutto il doppiaggio italiano".
nn c'è dentro l'inutile pino insegno (il nuovo -orribile- indiana jones)?
Sì, c'è Insegno (che doppia "Chick" Hicks), più Sabrina Ferilli, Alex Zanardi e una pletora di piloti di Formula Uno (Fisichella, Trulli, Schumacher...). Ma il peggio è rappresentato dai telecronisti sportivi, gli inascoltabili Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli.
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