28 giugno 2012

Quando la moglie è in vacanza (B. Wilder, 1955)

Quando la moglie è in vacanza (The Seven Year Itch)
di Billy Wilder – USA 1955
con Tom Ewell, Marilyn Monroe
***1/2

Rivisto in DVD, con Eleonora e Ilaria.

Rimasto da solo durante l’estate nell’afosa Manhattan, dopo aver spedito in villeggiatura la moglie e il pestifero figlioletto, il redattore Richard Sherman si lascia tentare dalla possibilità di un’avventura extraconiugale con un'affascinante vicina di casa, la "ragazza del piano di sopra" (il personaggio non ha nome: nella sceneggiatura è indicata semplicemente come "the girl"). Irriverente satira sull’infedeltà matrimoniale (il titolo originale significa "il prurito del settimo anno" e si riferisce al periodo di tempo dopo il quale – secondo gli psicologi – ogni matrimonio comincia a usurarsi), tratta da una commedia scritta tre anni prima da George Axelrod per Broadway (il cui interprete Tom Ewell venne scritturato anche per l’adattamento cinematografico), è una delle pellicole più celebri con Marilyn Monroe, quella in cui l’attrice incarna il suo personaggio più tipico e iconico: la bionda bella e svampita, che seduce gli uomini quasi senza accorgersene. Fenomenale nella sua leggerezza e fisicità, Marilyn farebbe girare la testa a chiunque: figuriamoci a uno come Sherman, che vive già di suo nel mondo dei sogni (sono numerose le sequenze in cui la sua immaginazione gli fa fare voli pindarici, in cui si vede come un irresistibile dongiovanni o, al contrario, immagina che sia la propria consorte a tradirlo durante la villeggiatura), perennemente incerto se rimanere fedele alla moglie o cedere alla tentazione di una scappatella con la nuova vicina, e che pensa che per conquistarla bastino l'aria condizionata nell'appartamento, un bicchiere di champagne e soprattutto le romantiche note del secondo concerto per pianoforte di Rachmaninov (Marilyn, invece, preferisce le “tagliatelle”, un brano facilissimo da suonare con solo due dita). Dall’incipit che azzarda un paragone fra il comportamento degli antichi abitanti di Manhattan (gli indiani) e quelli odierni, passando per una serie di trovate indimenticabili (la semplicità e l’ingenuità di Marilyn che tiene la biancheria intima nel frigo; il lavoro stesso di Sherman, che consiste in “erotizzare” le copertine di grandi classici della letteratura per renderli più appetibili a un pubblico in cerca di emozioni), il film è una collezione di momenti divertenti, leggeri e sbarazzini, molti dei quali si prendono gioco dell’ipocrisia e della morale dell'epoca e della censura cui Hollywood era soggetta (e che si riflette nel fatto che l’affaire fra Sherman e la ragazza non va a buon fine). Va però ricordato soprattutto per la più celebre scena con Marilyn come protagonista, entrata a pieno diritto nella cultura popolare: quella in cui lo spostamento d’aria provocato da una carrozza della metropolitana, passando sotto una grata, le solleva la gonna. Curiosamente, durante questa scena, nell’inquadratura Marilyn non si vede a figura intera: l’immagine che circola in giro (in cui la bionda cerca inutilmente di tenere già il vestito) è stata scattata sul set dal fotografo di scena Matty Zimmerman della Associated Press. L’abito bianco indossato dall’attrice in quell’occasione è diventato a sua volta una celebrità come uno dei costumi più popolari di tutta la storia del cinema. Da notare che a un certo punto Tom Ewell esclama, a proposito della ragazza che si nasconde nel suo appartamento, “Forse è Marilyn Monroe!”: mi chiedo se la battuta fosse presente anche nella commedia originale (all’epoca Marilyn iniziava a essere già nota), dove però il ruolo della ragazza era interpretato da un’altra attrice, Vanessa Brown.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Film che merita assolutamente il titolo di 'classico', e tra i migliori di Marilyn.

Da notare, tra i vari sottotesti allusivi alla morale bigotta dell'epoca, il riferimento ai vari coinquilini, tra cui vi sono due "arredatori" - un'allusione a una coppia omosessuale, che secondo i dettami del codice Haynes non potevano essere nominati esplicitamente.

Ale

Christian ha detto...

Sì! ^^ Dietro all'inarrivabile "A qualcuno piace caldo", insieme a "Gli spostati" e "Gli uomini preferiscono le bionde" è sicuramente fra i caposaldi della carriera di Marilyn!

Fra l'altro, visto l'afa di questi giorni, è una visione assolutamente ad hoc per ricordare, una volta di più, l'attrice, di cui fra poco più di un mese ricorrerà il 50° anniversario della scomparsa...