12 giugno 2023

The Fabelmans (Steven Spielberg, 2022)

The Fabelmans (id.)
di Steven Spielberg – USA 2022
con Gabriel LaBelle, Michelle Williams
*1/2

Visto in TV (Prime Video).

Dalla prima volta che va al cinema (nel 1952, a vedere "Il più grande spettacolo del mondo" di Cecil B. DeMille), Sammy Fabelman (Gabriel LaBelle) si innamora della settima arte e decide di voler diventare un regista. Trascorrerà l'infanzia e poi l'adolescenza a girare film amatoriali, mentre cresce dapprima nel New Jersey, poi in Arizona e infine in California, dove il padre (Paul Dano), ingegnere informatico, si è trasferito per lavoro. Ma sarà soprattutto il rapporto con la madre (Michelle Williams), pianista problematica, a segnare i suoi primi anni di vita. Pellicola semi-autobiografica con cui Spielberg ha inteso omaggiare soprattutto i suoi genitori. È l'ennesimo film nostalgico e autobiografico che si vede negli ultimi anni, sintomo di un cinema che ormai è sempre più ripiegato su sé stesso e guarda con preoccupante frequenza al passato. Colmo di retorica famigliare (ma da Spielberg c'era da aspettarselo), cinematograficamente didascalico, lungo, autoindulgente, e pieno di cliché (i bulli a scuola!) e scene madri, è noioso, mal scritto e mal recitato, nonostante una certa critica remissiva (ben sette candidature agli Oscar, fra cui miglior film e regia) l'abbia pensata diversamente. La cosa peggiore, ovviamente, è che "normalizza" e banalizza la stessa magia che vorrebbe raccontare, quella del cinema, che spesso passa in secondo piano rispetto ai melodrammi famigliari, salvo far capolino qua e là (come nel finale, quando Sammy arriva finalmente a Hollywood e incontra un John Ford – interpretato da David Lynch – che gli elargisce un consiglio). Seth Rogen è lo "zio" Bennie, Judd Hirsch il bizzarro prozio Boris.

2 commenti:

  1. A tratti mi sono commossa e ho trovato Rogen e la Williams favolosi, però non mi è piaciuto quanto mi sarei aspettata, né mi ha coinvolta quanto avrei sperato. Da Spielberg volevo molto di più.

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  2. Io invece è da almeno vent'anni che da Spielberg non mi aspetto più niente, e anche stavolta niente ho ricevuto. A tratti imbarazzante (il tradimento della madre, le scene con i bulli), a tratti semplicemente noioso.

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