JCVD - Nessuna giustizia (JCVD)
di Mabrouk El Mechri – Belgio/Francia 2008
con Jean-Claude Van Damme, François Damiens
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Visto in DVD, con Albertino e Ghirmawi.
Depresso perché Steven Seagal gli soffia le parti migliori nei film di serie B e sotto stress perché impegnato in una difficile causa in tribunale con l'ex moglie a proposito dell'affidamento della figlia, Jean-Claude Van Damme rimane coinvolto in una rapina in un ufficio postale, dove viene preso come ostaggio. All'esterno però la polizia, viste le sue difficoltà economiche, è convinta che sia proprio lui ad aver organizzato il colpo... L'attore belga interpreta sé stesso, star in declino di pellicole d'azione a basso budget, in questo strano film semi-autobiografico che nelle intenzioni degli sceneggiatori originali avrebbe dovuto essere una commedia auto-ironica (forse non dissimile per certi versi dal "Last action hero" con Arnold Schwarzenegger), quasi una satira sull'impotenza dell'eroe d'azione in una situazione di vita reale, e che invece il regista franco-algerino El Mechri (con velleità autoriali, ispirato anche dal cinema di Spike Jonze e Charlie Kaufman) ha trasformato in un cervellotico miscuglio fra l'autoanalisi, il metacinema (si disquisisce per esempio di John Woo, la cui carriera hollywoodiana è cominciata dirigendo proprio il buon Jean-Claude in "Senza tregua") e un tradizionale heist movie, complicando il tutto – già che c'era – con una scansione cronologica non lineare e con bizzarri inserti postmoderni (frasi e citazioni da Shakespeare; un lungo monologo, avulso da tutto il resto, in cui Van Damme si confessa a cuore aperto davanti allo schermo; echi di Godard e di Tarantino; riflessioni più o meno filosofiche sulla popolarità e la caducità del successo; ripetizioni delle medesime sequenze da diversi punti di vista; persino alcuni passaggi metafisici). Ma il risultato è inferiore alla somma delle parti, anche perché purtroppo Van Damme non sa recitare (tranne che con i calci): il paragone con "The wrestler", che qualcuno ha azzardato, non sta in piedi. Insopportabile la fotografia, esageratamente desaturata. Nella realtà l'attore non ha una figlia, ma solo un figlio maschio.
almeno tira su un po' di soldi
RispondiEliminaEsperimento curioso, forse è per questo che lo guarderò. Il primo film con Van Damme, preciso...
RispondiEliminaSì, è un film curioso.
RispondiEliminaDel Van Damme più "classico" a me non sono dispiaciuti "Senza tregua" (quello appunto diretto da John Woo) e "La prova" (con la regia dello stesso Van Damme).
Io lo vidi a Roma l'anno scorso e devo dirti, che pur non trovandolo un film memorabile, l'ho apprezzato parecchio proprio per gli elementi che tu elenchi come "difetti". E secondo me in questo film Van Damme recita anche bene, nonostante solitamente questa non sia la sua qualità primaria.
RispondiEliminaAle55andra
Non saprei, sicuramente il film è ambizioso e ha molti aspetti interessanti, ma come ho scritto il risultato finale mi è parso inferiore alla somma delle parti. Sinceramente, visto il protagonista, avrei preferito un tono più leggero. O comunque una confezione (leggi: fotografia) meno pretenziosa...
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