Ho camminato con uno zombi (I walked with a zombie)
di Jacques Tourneur – USA 1943
con Frances Dee, Tom Conway
***
Rivisto in DVD.
Il secondo film della coppia Tourneur-Lewton è una delle pellicole che hanno maggiormente contribuito a rendere popolare il mito caraibico degli zombie, qui ancora ammantato di mistero e stregoneria voodoo e molto distante dalle versioni "moderne" di Romero che li hanno trasformati da fantocci controllati a distanza (ricordate il "gongoro" di Barks?) in crudeli mostri antropofagi. Più che un horror si tratta dunque di un dramma d'atmosfera, inquietante e avvolgente, che gioca sulla magica fotografia in bianco e nero e sulle suggestioni sensoriali in cui Tourneur era maestro. La protagonista è un'infermiera canadese che viene assunta da un ricco proprietario terriero delle Indie Occidentali affinché si trasferisca ai Caraibi per accudire sua moglie, caduta in un misterioso stato catatonico e sonnambulistico. Leggende e dicerie affermano che la donna sia stata trasformata in un morto vivente: e nonostante un medico le fornisca spiegazioni ben più razionali, l'infermiera cade preda del fascino esotico e macabro del luogo e comincia a credere che le superstizioni indigene abbiano un fondo di verità. Sarà anche un B-movie (Lewton imponeva ai suoi registi di girare con un budget limitato, in soli 20 giorni, e senza superare mai i 75 minuti di durata della pellicola), ma l'approccio e l'ambientazione (le piantagioni illuminate dalla luna, i simboli della schiavitù, i riti ancestrali, la casa coloniale) hanno un fascino che lo rende memorabile. Senza contare la disumanizzazione dello zombie, il rapporto fra scienza e superstizione, i sensi di colpa dei personaggi, il modo in cui l'elemento fantastico si fonde con sottotrame più "quotidiane" come quelle sentimentali.
mah! ha qualcosa che mi intriga
RispondiEliminaCerto, va collocato nel suo contesto storico e cinematografico. Anche per questo motivo, mi ha perplesso non poco scoprire che è in produzione un remake.
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