La collina degli stivali
di Giuseppe Colizzi – Italia 1969
con Terence Hill, Bud Spencer
*1/2
Rivisto in DVD.
Un pistolero, ferito e braccato da alcuni inseguitori, si rifugia nel carrozzone di una compagnia circense i cui membri lo aiuteranno a sgominare una banda di farabutti che intende appropriarsi delle concessioni di una comunità di minatori. Un oggetto strano, questo film, sicuramente un corpo estraneo nella filmografia della coppia Spencer-Hill, la cui caratterizzazione fa un passo indietro rispetto al precedente "I quattro dell'Ave Maria". Bud addirittura non compare prima di metà film, e i primi trenta minuti sono noiosi e pesanti. Che la pellicola non intendesse procedere sulla strada aperta dai due precedenti film di Colizzi lo dimostra anche l'assenza di gag: non c'è nessuna scazzottata (tranne quella nel finale, ambientata nel saloon ed evidentemente posticcia, visto che è completamente fuori luogo rispetto al tono generale del film e alla cruenta sparatoria che avviene all'esterno) né una particolare interazione comica fra i personaggi. Da notare la presenza di Woody Strode (era, fra le altre cose, uno dei tre uomini che attendevano l'arrivo del treno nell'incipit di "C'era una volta il west" di Leone) e di Lionel Stander (nei panni del direttore del circo). Il termine "collina degli stivali", che nel film non viene mai usato, si riferiva a un cimitero per pistoleri, ossia per coloro che "morivano con gli stivali ancora addosso".
Questo credo di non averlo mai visto. Forse è l'unico della coppia che mi manca.
RispondiEliminaForse è anche il loro film peggiore, però...
RispondiEliminaa me questo film fece parecchia impressione, da piccolo. nel senso che lo ricordo assai violento, un boccone avvelenato in mezzo agli scanzonati trinità.
RispondiEliminaSì, forse non è più violento degli altri due film di Colizzi (soprattutto di "Dio perdona... io no!", che si apriva addirittura con un treno pieno di cadaveri), ma sicuramente è quello dove la comicità e l'ironia sono maggiormente assenti e i personaggi sono più distanti da quelli che conosciamo.
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