Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma
(Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest)
di Gore Verbinski – USA 2006
con Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley
*1/2
Visto al cinema Maestoso, con Monica, Nando e Irene.
Dispiace parlar male del sequel di un film che mi era piaciuto molto, ma questo secondo "Pirati dei Caraibi" non mi ha proprio convinto. Il suo problema principale è il ritmo: sullo schermo succede qualcosa praticamente ogni trenta secondi, col risultato che in due ore e mezza di durata non c'è mai un istante per fermarsi a riflettere o per approfondire la trama o i personaggi. Di conseguenza la vicenda è piena di battute, capitomboli, mostri, dettagli e particolari spesso inutili, mentre i personaggi restano, stavolta sì, vere e proprie macchiette su uno sfondo che ormai ha abbandonato ogni pretesa di verosimiglianza storica. Johnny Depp gigioneggia per strappare risate, e forse esagera, mentre i personaggi di Knigthley e Bloom sono piuttosto piatti. Anche i cattivi non mi sono sembrati assolutamente all'altezza del Capitan Barbossa del primo film, con origini, motivazioni, psicologie e comportamenti appena abbozzati. Tutta la prima ora è poi del tutto superflua, con scene d'azione troppo lunghe che vengono poi ripetute quasi uguali nella seconda parte (la fuga all'interno della gabbia che rotola, per esempio, è simile alla scena successiva con la ruota del mulino). Non avrebbe fatto male una sforbiciata in fase di montaggio, e magari avrebbe consentito agli sceneggiatori un maggior approfondimento della trama principale, quella dell'Olandese Volante e della sua ciurma. Il senso di insoddisfazione nasce non solo dal confronto con la freschezza e il divertimento fornito da "La maledizione della prima luna" (la maledizione andrebbe rivolta ai titolisti italiani: ancora non si sono resi conto dei danni che producono con la loro infedeltà ai titoli originali?), ma dal sospetto che i seguiti dei "Pirati" siano stati messi in cantiere sulla falsariga di quelli di "Matrix": un'operazione esclusivamente commerciale per sfruttare una franchigia di sicuro successo. Dopotutto i produttori erano ormai ben consapevoli che qualunque fosse stata la qualità del film il ritorno in termini di box office (e di home video) sarebbe stato comunque elevatissimo.
hai ragione
RispondiEliminatroppe gag che alla lunga stancavano e poi comunque troppo lungo a un certo punto non si vedeva l'ora che finisse!
però non posso dire che non mi sia piaciuto, cmq spero che il terzo sia migliore...