tag:blogger.com,1999:blog-24548819.post1814160470587026769..comments2024-03-29T09:51:39.189+01:00Comments on Tomobiki Märchenland: Gli aristogatti (W. Reithermann, 1970)Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-24548819.post-19533989247572517322007-12-22T12:16:00.000+01:002007-12-22T12:16:00.000+01:00Capisco benissimo quello che vuoi dire, Francesco....Capisco benissimo quello che vuoi dire, Francesco. Però, a parte l'aspetto nostalgico (per me comunque limitato: sono nato nel 1970 e dunque ho vissuto da bambino l'epoca successiva, la più "nera" per la Disney con due soli film fra il 1974 e il 1984, quando inoltre non esisteva nemmeno l'home video), non riesco proprio a entusiasmarmi per i lungometraggi disneyani degli anni '60-'70. Carini, sì, ma sfigurano completamente in confronto non solo ai capolavori degli esordi (i "big five" del 1937-42) ma anche ai buoni prodotti degli anni '50. Nel sottogenere degli animali, per esempio, "Lilli e il vagabondo" (1955) mi sembra superiore di parecchie lunghezze sia alla "Carica dei 101" sia agli "Aristogatti". Il ventennio Reithermann è caratterizzato da animazione piatta e/o televisiva, da storie prive di grande respiro, da personaggi leggerini. Il migliore di quel periodo, secondo me, è "Il libro della giungla": il resto non sarà certo da buttar via (soprattutto se paragonato al decennio successivo e a fallimenti come "Taron e la pentola magica"), ma nemmeno da strapparsi i capelli.Christianhttps://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-24548819.post-19274155907812608742007-12-22T08:12:00.000+01:002007-12-22T08:12:00.000+01:00Premetto che sono di parte perchè davvero non so q...Premetto che sono di parte perchè davvero non so quante volte ho visto questo film visto che è stata una delle prime videocassette ad entrare in casa mia quando avevo 9 anni. E' un gradino sopra "La carica dei 101", certe gag sono memorabili (una fra tutte quella delle oche inglesi con Romeo) e anche la storia d'amore nella sua ingenuità non sa di melenso. La grandezza di questi classici è che è tutto in un'equilibrio perfetto: il ritmo, i personaggi, l'umorismo e la "tensione"... in fondo per appassionare un bambino per più di un'ora credo occorra molta più bravura che per un adulto!Anonymousnoreply@blogger.com