Kung Fu Panda (id.)
di Mark Osborne, John Stevenson – USA 2008
animazione digitale
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Visto al cinema Odeon, con Saveria e Stefano.
Il malvagio Tai Lung è fuggito dalla prigione dove era stato rinchiuso ed è assetato di vendetta. La valle è in pericolo! Per fortuna, il saggio Ogwei ha designato il "guerriero dragone" che, secondo la tradizione, dovrà salvare tutti. Per sfortuna, questo guerriero è un panda obeso e imbranato... ma gli insegnamenti del vecchio maestro Shifu riusciranno a compiere il miracolo di trasformarlo in brevissimo tempo in un abile atleta di arti marziali. Normalmente i film animati della DreamWorks non mi piacciono (e non soltanto perché viene naturale paragonarli con quelli della Pixar): li trovo troppo leggerini nella storia, caratterizzati da un umorismo adolescenziale e troppo concentrati a costruire personaggi "simpatici" ma poco profondi, difetti che a ben vedere non sono assenti nemmeno in "Kung Fu Panda". Però questa volta mi sono decisamente divertito: merito di un atteggiamento più affettuoso che parodistico verso il genere del kung fu movie, che fra l'altro era già stato dissacrato a volontà dagli stessi cantonesi (le scene dei duri allenamenti cui è sottoposto il panda non possono non ricordare quelle dei vecchi film di Jackie Chan dei primi anni ottanta). La trama è semplice e leggera, è vero, e il tema di fondo scontatissimo (il loser che trova in sé stesso la forza per diventare un eroe), ma il ritmo è efficace, i personaggi azzeccati, le gag divertenti, e pure i tòpoi del genere sono sfruttati in maniera adeguata, a volte persino sottile, e non semplicemente accatastati l'uno sull'altro. Anche gli animali sono usati in maniera geniale e a suo modo sofisticata: la valle è popolata da centinaia di conigli, maiali e paperi, ossia animali da cortile e di poco valore, mentre i grandi maestri di kung fu appartengono a specie più rare o più preziose; i cinque guerrieri addestrati da Shifu corrispondono alle tecniche tradizionali del kung fu (tigre, gru, serpente, scimmia, mantide); la scena in cui sembra che il padre del panda (un papero!) stia per rivelare al figlio di non essere il suo genitore naturale è esilarante; e così via... Se i momenti comici non mancano, non sono assenti nemmeno quelli drammatici, legati soprattutto al rapporto di Shifu con il figlio adottivo Tai Lung. La cultura cinese e i "messaggi" zen non sono banalizzati, e infine i combattimenti, pur buffi, sono dinamicissimi e "fisici" (come è giusto che sia) e strizzano l'occhio persino alle pellicole degli Shaw Brothers. Dispiace solo che il film sia così breve: certi passaggi narrativi sono troppo repentini e alcuni personaggi (le "cinque furie" per esempio, con l'eccezione forse di Tigre) non caratterizzati a sufficienza. Peccato infine non averlo visto in lingua originale (dove spiccavano le voci di Jack Black, Dustin Hoffman, Angelina Jolie, Jackie Chan, Lucy Liu), ma rimedierò con il DVD.
credevo fosse una cazzata, ma ne dicono tutti un gran bene. lo vedrò, magari.
RispondiEliminaè una cazzata, ma bella. ^^
RispondiEliminaIn lingua originale ci guadagna una mezza stelletta in più: ma quando ritorneremo ad avere dei doppiatori decenti?
RispondiEliminaPer fortuna esistono, appunto, i DVD! Anni fa era praticamente impossibile riuscire a vedersi certi film in lingua originale. Forse anche per questo motivo ci stiamo finalmente rendendo conto di quanto siano mediocri, monocordi e "televisivi" i doppiaggi italiani (che comunque, come dici, sono anche peggiorati negli ultimi 10-20 anni).
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