5 dicembre 2020

Gli uomini, che mascalzoni... (M. Camerini, 1932)

Gli uomini, che mascalzoni...
di Mario Camerini – Italia 1932
con Lya Franca, Vittorio De Sica
**1/2

Visto in TV.

Per corteggiare Mariuccia (Franca), giovane commessa in una profumeria, lo chauffeur Bruno (De Sica) finge di essere ricco e la invita a una gita ai laghi sull'automobile del proprio padrone... Quando scopre che è stato licenziato, la ragazza cercherà di procurargli un nuovo lavoro accettando di andare al luna park e poi a cena con un ricco industriale, suscitando così la gelosia dell'ignaro Bruno. La riconciliazione fra i due avverrà a bordo del taxi guidato proprio dal padre della ragazza. Spigliata e leggera commedia romantica e degli equivoci, che all'epoca riscosse un grande successo di pubblico e di critica. Fra i suoi pregi, la scelta (allora insolita) di girare quasi interamente in esterni anziché nei teatri di posa, in una Milano che appare vivace e operosa: dalle strade, che cominciavano a essere invase dal traffico (tram, automobili e biciclette), alla fiera campionaria, con tutti i suoi padiglioni che trasudano modernità e intraprendenza commerciale. Belle anche le sequenze sul lago, una serie di scenari da cartolina su cui si sovrappongono le voci dei due personaggi come se fossero degli spiriti. La freschezza e il realismo dell'ambientazione concorrono a rendere il film quasi un antesignano del neorealismo o addirittura della Nouvelle Vague. Ma la pellicola ha anche avuto una notevole importanza, con il senno di poi, per tutto il cinema italiano: si tratta infatti del primo ruolo di rilievo da protagonista per Vittorio De Sica, in precedenza commediante teatrale, qui alla sua prima collaborazione con il regista Mario Camerini, per il quale reciterà in diverse altre pellicole prima di esordire a sua volta alla regia. Fra le altre cose, nella scena del ballo De Sica si esibisce come cantante in quello che sarà uno dei suoi cavalli di battaglia, la canzone "Parlami d'amore Mariù", che diventerà immensamente popolare (persino più del film). Il padre è Cesare Zoppetti. Alla sceneggiatura hanno collaborato Aldo De Benedetti e Mario Soldati.

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