7 ottobre 2020

5 cm al secondo (Makoto Shinkai, 2007)

5 cm al secondo (Byosoku 5 senchimetoru)
di Makoto Shinkai – Giappone 2007
animazione tradizionale
**

Visto in TV.

Diviso in tre episodi ambientati a qualche anno di distanza l'uno dall'altro, il secondo lungometraggio di Makoto Shinkai (anche se rientra nella definizione per il rotto della cuffia, visto che dura poco più di un'ora) è una riflessione poetica e romantica sui rapporti sentimentali e sui concetti di spazio e tempo che tengono a distanza le persone. Nel primo segmento, "Il capitolo dei fiori di ciliegio", il protagonista Takaki e l'amica Akari si separano alla fine delle scuole elementari, quando lei si trasferisce da Tokyo nella vicina prefettura di Tochigi. Un anno più tardi, Takaki cercherà di raggiungerla in treno. Ma una forte nevicata manda in tilt il sistema dei trasporti, e il ragazzo giungerà in ritardo all'appuntamento... Il secondo, "Cosmonauta", è ambientato alla fine del liceo, che Takaki ha frequentato nell'isola di Tanegashima, dove sorge il centro spaziale giapponese. Stavolta la voce narrante è quella di Kanae, ragazza di lui innamorata, che però rinuncia a dichiararsi quando capisce che l'amico ha un'altra persona nel cuore. Infine il terzo, "5 centimetri al secondo", ci mostra il protagonista nella vita adulta, in preda ai rimpianti per ciò che non è stato: le scenografie tornano nei luoghi del primo episodio, mentre un rapido montaggio di immagini, sogni e ricordi (sulle note della canzone "One more time, one more chance" di Masayoshi Yamazaki) permette di riconnettere le esistenze di Takaki e Akari. Se preso a sé stante, ciascuno dei tre segmenti è caratterizzato da una storia in fondo esile e banale, con personaggi debolmente caratterizzati e che non rifuggono dai cliché delle storie romantiche o a sfondo scolastico. A dargli un valore aggiunto è il collante, nonché lo stile realizzativo, che mostra un estremo realismo nel disegno degli sfondi, con ambientazioni e scenografie al limite del fotoricalco. Meno indovinati invece i personaggi, dal design anonimo e appena abbozzato. Nel complesso una pellicola a tratti interessante ma che lascia il tempo che trova, forse troppo forzatamente (e pesantemente) "poetica", ma che potrà risuonare in chi sta vivendo (o ha vissuto) un'adolescenza fatta di amori incompiuti. Vaghe suggestioni cosmico-fantascientifiche (l'esplorazione spaziale come metafora dei contatti umani) nel secondo segmento, il migliore dei tre. Il pretestuoso titolo, spiegato quasi subito, si riferisce alla presunta velocità con cui i fiori di ciliegio cadono a terra.

2 commenti:

Marco C. ha detto...

Film corale sopravvalutato e un po' pretenzioso. Trama stiracchiata e personaggi abbozzati. Mediocre.

Christian ha detto...

Sono d'accordo!
Salvo l'atmosfera, gli sfondi e le scenografie, ma non è abbastanza.