12 settembre 2020

I banditi del tempo (Terry Gilliam, 1981)

I banditi del tempo (Time Bandits)
di Terry Gilliam – GB 1981
con Craig Warnock, David Rappaport
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Rivisto in TV.

Bambino sognatore e appassionato di storia, ma trascurato dai genitori, il piccolo Kevin (Craig Warnock) viene coinvolto da una banda di nani – in grado di viaggiare nel tempo grazie a una mappa che indica tutti i "buchi" temporali rimasti nel tessuto del creato – in una sarabanda di avventure attraverso varie epoche. I nani, che hanno trafugato la mappa all'"essere supremo" per il quale lavoravano, intendono usarla per compiere furti qua e là (sottraggono per esempio il bottino di guerra di Napoleone e il tesoro di Agamennone): ma il Male (David Warner), una sorta di diavolo, intende appropriarsene per sovvertire l'universo e ricrearlo in forma tecnologica. Scritto da Terry Gilliam insieme a Michael Palin, suo ex compagno al tempo dei Monty Python (e che appare in un paio di scenette cameo in compagnia di Shelley Duvall), un film che mescola in maniera assai creativa suggestioni fiabesche e avventurose provenienti dalle fonti più disparate: l'incipit con i nani che escono dall'armadio evoca al contempo J.R.R. Tolkien ("Lo Hobbit") e C.S. Lewis ("Le cronache di Narnia"), altri elementi ricordano "Alice nel paese delle meraviglie", "Il mago di Oz" (il volto fluttuante dell'essere supremo) o "I viaggi di Gulliver". Il risultato è un pastiche un po' episodico, che svaria in più direzioni e non privo di anacronismi, ma ricco di inventiva visionaria e surreale (valorizzata dal buon valore produttivo: la fotografia è di Peter Biziou), senza contare l'humour nero, dissacrante e satirico tipico dei Monty Python (vedi lo sfrenato consumismo dei genitori di Kevin, ossessionati dagli elettrodomestici, che alla fine vengono puniti come nelle fiabe). Fra le epoche attraversate ci sono le guerre napoleoniche in Italia (la battaglia di Castiglione) con Ian Holm nei panni di Bonaparte (un ruolo che l'attore aveva già interpretato nella serie televisiva "Napoleone e le donne" del 1974, e che riprenderà ne "I vestiti nuovi dell'imperatore" nel 2001), il medioevo inglese (con John Cleese, altro ex Monty Python, nel ruolo di un comico Robin Hood), il Titanic (mitica la battuta "Cameriere, altro champagne. Con molto ghiaccio!") e l'antica Grecia (con Sean Connery nei panni di un eroico Agamennone che uccide un minotauro), prima di trasferirci in ambito fantasy nella cosiddetta "era delle leggende", al di fuori della storia conosciuta, dove i protagonisti affronteranno orchi e giganti prima di essere catturati dal Male e imprigionati nella fortezza delle tenebre eterne. Per salvarli, dovrà intervenire di persona l'essere supremo (un dimesso e irresistibile Ralph Richardson). La banda dei nani è composta da David Rappaport (Randall), Kenny "C1-P8" Baker (Fidgit), Malcolm Dixon (Strutter), Mike Edmonds (Og), Jack Purvis (Wally) e Tiny Ross (Vermin): c'è chi ha visto nei sei nani un riferimento ai sei membri dei Monty Python. Peter Vaughan e Katherine Helmond sono l'orco e sua moglie, Jim Broadbent il presentatore dello show televisivo. Micene e il regno di Agamennone sono stati ricostruiti in Marocco, nelle stesse località dove Connery aveva già girato "L'uomo che volle farsi re". La canzone sui titoli di coda, "Dream Away", è composta da George Harrison, l'ex Beatle che ha finanziato la pellicola con la sua casa di produzione indipendente HandMade Films.

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