1 agosto 2020

Puzzle (Marc Turtletaub, 2018)

Puzzle (id.)
di Marc Turtletaub – USA 2018
con Kelly Macdonald, Irrfan Khan
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Visto in TV, con Sabrina.

Agnes (Macdonald) è una donna letteralmente "tutta casa e chiesa". Moglie di Louie (David Denman) e madre di due figli adolescenti (Bubba Weiler e Austin Abrams), ha sempre condotto una vita semplice, banale e frustrante, senza mai interessarsi a nulla al di fuori della sua famiglia e della sua piccola comunità religiosa, e cercando di reprimere l'insoddisfazione che monta dentro di sé. Quando scopre per caso di essere molto brava a fare i puzzle, risolvendo in brevissimo tempo anche quelli più grandi e complessi, risponde d'impulso a un annuncio lasciato da un uomo (Irrfan Khan) che cerca una "compagna di puzzle" per partecipare al campionato nazionale di questa attività. E le si apre un mondo... Il puzzle come simbolo della vita, dell'ordine nel caos e della soddisfazione che si prova quando si mettono insieme tutti i pezzi della propria esistenza, ma anche la liberazione e l'autodeterminazione di una donna che trova un nuovo scopo e un nuovo interesse, che esce dal guscio della bassa autostima in cui si era costretta con le proprie mani, e che comincia a guardare le cose da un altro punto di vista. Remake di un film argentino ("Rompecabezas" del 2010, a sua volta simile al francese "Joueuse" del 2009 dove però si giocava a scacchi), di cui sposta l'ambientazione nel New England, la pellicola è gradevole e con molti sottotesti (non appena completato un puzzle, Agnes lo disfa per rifarlo di nuovo: come nei mandala tibetani, il valore sta nell'esercizio e non nel risultato finale), oltre che ben recitata (Irrfan Khan, in uno dei suoi ultimi ruoli, è un affascinante inventore indiano): ma anche priva di veri guizzi, e in fondo prevedibile.

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