28 luglio 2020

L'ereditiera (William Wyler, 1949)

L'ereditiera (The Heiress)
di William Wyler – USA 1949
con Olivia de Havilland, Montgomery Clift
***

Visto in divx, per ricordare Olivia de Havilland.

Caterina Sloper (Olivia de Havilland) è bruttina, timida, asociale, goffa, poco portata per le arti e la conversazione. Secondo il padre, il dottor Austin Sloper (Ralph Richardson), che la paragona in continuazione alla moglie defunta (un paragone sempre sfavorevole, naturalmente), la sua unica virtù è data dalla ricchezza di famiglia: per questo motivo, quando il bellimbusto squattrinato Morris Townsend (Montgomery Clift) comincia a farle la corte, il medico sospetta immediatamente che si tratti di un cacciatore di dote. Ma Caterina, ingenua e alla prima esperienza amorosa, ignora le proteste del padre e si ostina a voler sposare il suo spasimante. Peccato che questi, di fronte alla prospettiva che la ragazza venga diseredata dal ricco genitore, si eclissi all'improvviso. Sarà una Caterina ormai maturata e indurita, che ha "imparato a leggere gli uomini", quella che lo rivedrà anni dopo... Ispirato a un romanzo di Henry James ("Washington Square"), un melodramma romantico di ambientazione ottocentesca, psicologicamente feroce e romanticamente pessimista, che mette in scena la disillusione che porta al cinismo. Fu proprio la De Havilland (che per questo ruolo vinse il secondo dei suoi due Oscar come miglior attrice), dopo aver assistito a una rappresentazione teatrale tratta dal romanzo di James, a suggerire ai produttori e al regista William Wyler di trarne un film, scritturando come sceneggiatori gli autori del dramma (Ruth e Augustus Goetz). Rispetto a quest'ultimo, il personaggio di Morris è più ambiguo e sfumato (a lungo anche noi spettatori rimaniamo nel dubbio sulla sincerità delle sue azioni), e come risultato tutti i tre personaggi principali (Caterina, Morris e il padre) possono essere letti in chiave positiva o negativa. In fondo Morris, anche se attratto dal denaro, avrebbe potuto amare sinceramente Caterina per tutta la vita (una cosa non esclude l'altra), e anche il padre, pur non riconoscendo le qualità della figlia, pare comunque preoccupato per il suo bene e la sua felicità, commettendo naturalmente l'errore di confondere la troppa protezione con l'amore. A fungere da commento musicale è il tema di "Plaisir d'amour", che Morris suona anche al pianoforte (Elvis Presley e la sua "Can't Help Falling in Love", naturalmente, erano ancora da venire). Miriam Hopkins è la "romantica" zia Lavinia. Oltre a quello per la miglior attrice, il film vinse altri tre Oscar (per le scenografie, i costumi e la colonna sonora) per un totale di quattro statuette su otto nomination.

0 commenti: