6 giugno 2020

Tess (Roman Polanski, 1979)

Tess (id.)
di Roman Polanski – GB/Francia 1979
con Nastassja Kinski, Peter Firth
***

Rivisto in DVD.

Alla fine dell'Ottocento, nell'Inghilterra sud-occidentale, il contadino John Durbeyfield viene casualmente a sapere dal parroco locale che la sua famiglia discende dai D'Urberville, un'antichissima casata aristocratica ormai estinta. Preso dai sogni di gloria e di ricchezza, spinge la giovane figlia Theresa (Nastassja Kinski), detta "Tess", ad andare in vista ad alcuni proprietari terrieri con cui ritiene di essere imparentato, ignorando che essi in realtà hanno acquistato il nome D'Urberville per ragioni di prestigio. Nonostante la sua prudenza, Tess cade fra le braccia dell'arrogante "cugino" Alec D'Urberville (Leigh Lawson), che la mette incinta. Fuggita da lui, dopo la morte del bambino ancora in fasce, torna a lavorare nei campi. Ma quando conosce il gentile e compassionevole Angel Clare (Peter Firth), che la chiede in moglie, il suo travagliato passato torna a tormentarla... Pellicola fluviale tratta dal romanzo "Tess dei D'Urbervilles" di Thomas Hardy, che (come mostrato in una scena di "C'era una volta a... Hollywood" di Quentin Tarantino) fu consigliato a Polanski dalla moglie Sharon Tate appena prima di morire: il film è a lei dedicato. Le travagliate vicende della protagonista, una Kinski bellissima e imbronciata, orgogliosa e fiera anche nella sua povertà, ma che cade regolarmente in preda a un destino avverso e ai capricci degli uomini che la circondano, si dipanano lungo diversi anni e in uno scenario al tempo stesso concreto e immaginario, quasi fuori dal tempo: la regione in cui si svolge la storia, corrispondente all'odierno Dorset, è infatti il "Wessex", come lo chiama Thomas Hardy, dove toponimi da lui inventati sostituiscono e si sovrappongono a quelli reali: la città costiera di Sandbourne, per esempio, corrisponde a Bournemouth. Si tratta di un'Inghilterra rurale, popolata da gente semplice, dove le norme sociali e il cristianesimo si mescolano a un'antica "cultura contadina" che comprende anche superstizioni ("Quando qualcuno è innamorato il burro non viene") e riti pagani. Memorabile il finale ambientato a Stonehenge, al sorgere del sole, fra le rovine di un tempio antico e ancestrale in cui Tess e Angel trovano brevemente rifugio dalla legge e dalla morale degli uomini. Altro tema che attraversa la pellicola, infatti, è quello legato al passato, alla gloria e alla decadenza, come quella delle antiche famiglie che continuano a incidere anche ai giorni nostri (quando viene a conoscenza dei trascorsi di Tess, persino il sensibile Angel la accusa: "Ti credevo una figlia della natura, invece sei l'ultima di una serie di aristocratici degeneri"). Bellissima la fotografia di Geoffrey Unsworth (morto durante le riprese) e Ghislain Cloquet (che lo sostituì da metà film), calda ed estiva nelle scene in esterni e reminiscente dei dipinti di Georges de La Tour in quelle in interni. Gran parte della pellicola fu in realtà girata in Francia: anche la sceneggiatura fu scritta da Polanski e Gérard Brach in francese, e soltanto successivamente tradotta in inglese. Sei nomination agli Oscar (fra cui miglior film) e tre premi vinti (miglior fotografia, scenografia e costumi).

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