4 giugno 2020

Il mio nome è Nessuno (T. Valerii, 1973)

Il mio nome è Nessuno
di Tonino Valerii – Italia/Fra/Ger 1973
con Terence Hill, Henry Fonda
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Rivisto in TV.

Alla fine dell'Ottocento, l'ormai anziano e stanco giustiziere Jack Beauregard (Henry Fonda) è pronto a partire per l'Europa e abbandonare così per sempre il vecchio West. Ma il giovane e scanzonato Nessuno (Terence Hill), che si professa suo grande ammiratore, lo spingerà suo malgrado a un'ultima leggendaria impresa: affrontare, solo contro 150 uomini, il temibile "Mucchio selvaggio". Da un'idea di Sergio Leone, che diresse anche alcune sequenze, una strana pellicola che sembra voler mettere a confronto due idee diverse di western: quello classico, impersonato da Fonda (che, dopo la parentesi da cattivo in "C'era una volta il west", torna a incarnare l'eroe tutto d'un pezzo con cui si è sempre identificato), e quello comico e "all'italiana", rappresentato da un Terence Hill reduce dai successi di "Trinità". La frizione è evidente, tanto che i due personaggi (e le sequenze che li vedono protagonisti) sembrano davvero appartenere a due generi diversi. Forse proprio per la recente popolarità di Hill, però, l'insieme è sbilanciato verso il comico, con lunghe sequenze-barzelletta (come la sfida nel saloon, con tanto di duello a schiaffi come quello di "Trinità") in mezzo alle quali il pur bravo Fonda si trova come un pesce fuor d'acqua, miope e malinconico, in balìa delle manovre del compagno e senza un'idea ben precisa di come reagire alla sua ironia decostruttiva, dissacratoria e burlesca. Abituato a un mondo più violento e concreto, Beauregard viene proiettato dall'enigmatico Nessuno (il cui nome è fonte di numerose battute) in uno invece irrealistico e favolistico, dove nulla si prende sul serio e dove i cattivi non sono mai veramente minacciosi. Manca dunque la tensione o l'epicità dei lavori di Sergio Leone, se non a brevi tratti (per esempio nelle scene in cui la musica di Morricone, che ingloba anche la "Cavalcata delle Valchirie", accompagna le apparizioni del Mucchio selvaggio, posse di banditi senza volto che formano un'unica presenza collettiva). Fra i comprimari si riconosce Mario Brega (uno dei tre balordi che danno la caccia a Beauregard). Bud Spencer non è presente, ma è evocato dal pupazzo girevole che Terence Hill sfrutta per affrontare un avversario. Leone, che sostituì Valerii sul set per un giorno, avrebbe diretto parte della scena del saloon, quella della fiera e quella dell'orinatoio.

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