5 marzo 2020

Rachel sta per sposarsi (J. Demme, 2008)

Rachel sta per sposarsi (Rachel getting married)
di Jonathan Demme – USA 2008
con Anne Hathaway, Rosemarie DeWitt
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Visto in divx.

Ricoverata in una struttura per la riabilitazione dalla tossicodipendenza, la giovane Kym (Anne Hathaway) ne esce in permesso temporaneo per partecipare al matrimonio (multietnico) della sorella Rachel (Rosemarie DeWitt), di cui fervono i preparativi. Ma i due giorni trascorsi in famiglia faranno tornare in superficie tutte le diffidenze, i rancori, le incomprensioni e le questioni irrisolte (legate anche a un vecchio dramma familiare). Scritta da Jenny Lumet, figlia di Sidney, una pellicola che per l'aspetto formale sembra quasi un film del Dogma 95: camera a mano (talvolta fastidiosa, in particolare quando si muove mentre i personaggi stanno fermi), assenza di musica extradiegetica, uno stile naturalistico che talvolta lascia spazio alle improvvisazioni degli attori. Se l'insieme si può anche apprezzare, per via del suddetto naturalismo e soprattutto per l'indovinato personaggio di Kym (grazie al quale la Hathaway ricevette una nomination all'Oscar), alla resa dei conti il film è solo una specie di soap opera, completa di scene madri, giusto più realistica e meglio recitata della media (ma anche più pretenziosa). E che costringe lo spettatore a "partecipare" alla cena nuziale, sorbendosi tutti i discorsi di parenti e amici, le lungaggini, l'atmosfera e la coralità: cose già noiose nella realtà, figuriamoci se non si conoscono personalmente gli sposi o gli altri invitati. La noia raggiunge il culmine nella mezz'ora finale, quando c'è la cerimonia vera e propria (e la storia personale di Kym svanisce sullo sfondo), quasi impossibile da guardare senza perdersi nei propri pensieri per autodifesa. Fra gli invitati ci sono vari musicisti (fra cui Robyn Hitchcock) che suonano o cantano "in diretta", nonché Roger Corman, storico mentore del regista.

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