3 marzo 2020

La vittima designata (M. Lucidi, 1971)

La vittima designata
di Maurizio Lucidi – Italia 1971
con Tomas Milian, Pierre Clémenti
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Visto in divx.

Il fotografo pubblicitario Stefano Augenti (Tomas Milian) conosce per caso l'ambiguo conte Matteo Tiepolo (Pierre Clémenti), che gli propone un patto: il conte ucciderà la moglie di Stefano, Luisa, lasciandolo libero di vendere le quote della società intestate alla consorte (che si oppone) e di rifarsi una vita con la sua amante, la modella Fabiane (Katia Christine); in cambio lui dovrà uccidere il fratello del conte. Stefano rifiuta, ma Matteo commette comunque l'omicidio ("Ho fatto tutto ciò che tu sognavi di fare e non ne avevi il coraggio"). Sospettato dalla polizia come autore del delitto, essendo l'unico ad avere un movente, Stefano non avrà altra scelta che portare a termine la propria parte del patto (in cambio della quale il conte ha promesso di procurargli un alibi di ferro)... Ambientato a Milano, a Venezia e sul lago di Como, un thriller chiaramente ispirato al classico di Hitchcock "L'altro uomo", alias "Delitto per delitto" (ma un personaggio, all'inizio del film, sembra quasi giustificare la cosa: "Ormai si è fatto tutto... Le idee ormai non servono più. È lo stile che conta"). Pur artificioso e implausibile in alcuni sviluppi, è salvato da discrete interpretazioni (con un Milian che, oltre a cantare il brano "My shadows in the dark", si doppia anche da sé: per questo motivo si dice che il personaggio è di origine venezuelana), che danno vita a interessanti caratterizzazioni (il protagonista è il classico borghese che di fronte alle difficoltà finisce sempre con lo scendere a compromessi, il conte è una figura morbosa, ambigua e fuori dal tempo, tanto che pare quasi appartenere a un altro film) e soprattutto dalla colonna sonora baroccheggiante firmata da Luis Bacalov insieme ai New Trolls, che qui fanno le prove per il "Concerto grosso".

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