28 marzo 2020

Contagion (Steven Soderbergh, 2011)

Contagion (id.)
di Steven Soderbergh – USA 2011
con Matt Damon, Laurence Fishburne
***

Visto in divx.

Storia di una pandemia, che dal sud-est asiatico si diffonde rapidamente a tutto il mondo (anche se il film, con l'eccezione di alcune sequenze ambientate a Hong Kong, si concentra quasi esclusivamente sugli Stati Uniti): di impianto corale, e caratterizzata da un'insolita accuratezza scientifica per un film hollywodiano (lo sceneggiatore Scott Z. Burns, ispirato dalle allora recenti epidemie di SARS e H1N1, ha consultato medici ed esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per redigere ogni passaggio dello script), la pellicola racconta l'insorgere e la diffusione dei sintomi, le prime morti sospette, l'attivazione di medici e ricercatori competenti, le reazioni dei politici e dei media, il panico e il caos fra la popolazione, la ricerca di un vaccino, la lotta "in trincea" degli operatori sanitari, le misure e le precauzioni della gente comune, i confini chiusi e le quarantene, le fosse comuni, fino alla (temporanea?) risoluzione. A parte alcune esagerazioni (il virus MEV-1 è altamente contagioso, molto letale e dalla rapida incubazione), colpisce appunto per l'accuratezza scientifica con cui descrive un caso del genere: e vederlo in questo giorni, quando è in corso una pandemia (quella di Covid-19) anche nel mondo reale, risulta al tempo stesso inquietante e, in certo senso, tranquillizzante. La narrazione comincia dal "Giorno 2" (il racconto del "Giorno 1" – quello in cui il virus, dal pipistrello passando per il maiale, giunge in contatto per la prima volta con l'essere umano e quindi con il "paziente zero", che lo diffonderà poi nel resto della popolazione – è riservato per le ultime immagini, prima dei titoli di coda). L'ampio cast comprende Matt Damon, che si scopre immune quando invece sua moglie (Gwyneth Paltrow) è la prima a morire per la malattia (ed è lei, in effetti, ad averla portata dall'Asia fino in America); Laurence Fishburne (un medico del CDC, il centro per le prevenzione e il controllo delle malattie negli Stati Uniti); Jennifer Ehle (la ricercatrice che scopre il vaccino); Marion Cotillard (la dottoressa dell'OMS che si reca a indagare a Hong Kong); Kate Winslet (l'agente del reparto malattie infettive del CDC); Elliot Gould (il virologo che riesce a riprodurre il virus in coltura); Jude Law (il blogger "complottista"). Insieme, coprono un po' tutti i punti di vista relativi all'epidemia: quello dei medici e dei ricercatori, quello dei pazienti e della gente comune, quello degli informatori (o disseminatori di "fake news", nel caso del personaggio interpretato da Jude Law). La regia di Soderbergh si pone giustamente al servizio della storia e della sceneggiatura, così come la fotografia fredda e realistica e le scenografie. A parte poche sequenze (il caos nelle strade), il film riesce a evitare le trappole dei classici film catastrofici (d'altronde l'idea di spettacolarizzare la lotta a un nemico invisibile sarebbe stata persa in partenza) e ha ottenuto un buon successo di pubblico, con una popolarità che, visto l'argomento d'attualità, è comprensibilmente tornata a impennarsi in questi giorni.

4 commenti:

In The Mood For Cinema ha detto...

Visto al cinema all'epoca, risulta molto d'attualità effettivamente e tra l'altro mi fa ricordare di quando andavamo ancora in sala :)
Ecco cosa ne scrissi io:
http://inthemoodforcine.altervista.org/contagion/

Christian ha detto...

Letto, e son d'accordo con te. Non è un capolavoro, ma (ri)visto oggi forse lo si apprezza persino di più. Io non amo molto Soderbergh ma questo mi sembra uno dei suoi film più riusciti.

Babol ha detto...

Ricordo che all'epoca mi era piaciuto molto e mi aveva angosciata. Non ho molto desiderio di riguardarlo oggi, sono sincera XD

Christian ha detto...

Come ho scritto, vederlo oggi è quasi tranquillizzante, perché ci conferma che, anche con un virus più letale di quello reale, alla fine si tornerà alla normalità. :)