24 febbraio 2020

Spider-Man: Un nuovo universo (aavv, 2018)

Spider-Man: Un nuovo universo (Spider-Man: Into the Spider-Verse)
di Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman – USA 2018
animazione digitale
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Visto in TV.

Morso da un ragno radioattivo, il giovane Miles Morales sviluppa poteri simili a quelli del suo idolo Spider-Man. E quando questi rimane ucciso in uno scontro con Goblin, Miles ne prende il posto nel tentativo di salvare la città dalla distruzione causata da un acceleratore di particelle costruito da Kingpin. Sarà aiutato da un gruppo di altri Spider-Man "alternativi", provenienti da vari universi paralleli. Il primo lungometraggio animato dedicato all'Uomo Ragno non fa parte del Marvel Cinematic Universe vero e proprio ma si ispira alle versioni alternative del personaggio apparse nei fumetti nel corso della sua storia pluridecennale, a cominciare dal protagonista (proveniente dalla collana Ultimate scritta da Brian Michael Bendis). Al fianco di Miles troviamo infatti un Peter (B.) Parker maturo e disilluso, che gli fa da mentore, inizialmente controvoglia; una giovane Gwen Stacy che nel suo mondo è diventata Donna Ragno al posto di Peter (dalla serie "Spider-Gwen"); lo Spider-Man degli anni '30 (e in bianco e nero!), dalla serie "Spider-Man Noir"; Spider-Ham, la versione parodistica e funny animal del personaggio, nata negli anni '80; e la versione manga Peni Parker, con la sua armatura/esoscheletro SP//dr, apparsa per la prima volta nella storyline "Spider-Verse" (Ragnoverso), pubblicata dalla Marvel nel 2014 e alla quale forse si ispira l'intero film. Il mondo stesso in cui vive Miles Morales e in cui si svolge la vicenda non è quello dell'Uomo Ragno standard: qui Peter Parker è biondo, per esempio, e i vari villain pescano a piene mani da continuity separate o da particolari contesti fumettistici: abbiamo così il Goblin dell'universo Ultimate, il Kingpin disegnato da Bill Sienkiewicz in "Love and War", una controparte femminile del Dottor Octopus... Fra gli sgherri di Kingpin figurano anche Prowler, Lapide (Tombstone) e lo Scorpione. Se il tutto sembra una "festa per nerd", e in effetti è così, la pellicola ha il merito di riuscire a intrattenere e divertire pienamente anche lo spettatore comune, magari a digiuno di fumetti, visto che la conoscenza dei rimandi e delle citazioni (molte delle quali non fini a sé stesse ma funzionali alla trama) non è assolutamente necessaria per comprendere la storia, apprezzare l'evoluzione dei personaggi e gustarsi le scene d'azione. Il tutto grazie a un aspetto visivo davvero originale e accattivante, tanto che proprio l'estetica è l'elemento più interessante del film. L'animazione è digitale, ma tenta di simulare sullo schermo molti effetti del disegno a mano e le tecniche di colorazione (difetti compresi!) dei comic book: e così abbondano le puntinature, i retini (persino l'effetto del duo-tone sulle ombre), i tratti di china, i colori fuori registro, e finanche le didascalie e i balloon nelle scene più concitate. Persino l'animazione a scatti, in certe scene, pare voluta (e non dà assolutamente fastidio). La tavolozza cromatica è esplosiva e quasi psichedelica, degna del mondo della pop art o di quei graffiti di cui proprio Miles riempie le pareti e i muri del suo ambiente urbano. Aggiungiamoci poi le ispirazioni ai diversi stili di tanti celebri disegnatori di fumetti (ogni controparte di Spider-Man porta con sé un differente stile di disegno o di animazione), ed ecco che il risultato è energetico e creativo, tanto che già solo per l'aspetto tecnico la pellicola si merita i numerosi elogi (e i premi, come l'Oscar per il miglior film d'animazione) che ha ricevuto. Ideato da Phil Lord (che per la prima volta firma una sceneggiatura senza il suo abituale collega Chris Miller), il film è stato diretto da tre registi: secondo Lord, a Peter Ramsey si devono le scene d'azione, a Rodney Rothman quelle da commedia, e a Bob Persichetti "la poesia". Nel complesso il film rappresenta un magnifico omaggio a Spider-Man e alla sua storia fumettistica, esaltando i valori e le caratteristiche comuni a tutte le versioni del personaggio. Nella scena dopo i titoli di coda, troviamo persino l'Uomo Ragno del 2099 e quello del cartone animato degli anni sessanta (di cui riprende la celebre scena dei due Spider-Man che si fronteggiano, divenuta un meme). Visto il successo, sono stati messi in cantiere un sequel e uno spin-off.

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