5 aprile 2019

Mute (Duncan Jones, 2018)

Mute (id.)
di Duncan Jones – GB/Germania 2018
con Alexander Skarsgård, Paul Rudd
*1/2

Visto in TV.

In una Berlino futuristica (con un'estetica da "Blade Runner"), il barman Leo (Alexander Skarsgård), muto sin dall'adolescenza a causa di una lesione che la fede amish della sua famiglia ha impedito di curare con un'operazione, cerca di rintracciare la sua compagna Naadirah (Seyneb Saleh). Nella sua misteriosa scomparsa è forse implicato Cactus Bill (Paul Rudd), medico chirurgo dell'esercito americano, da cui ha disertato per mettersi al servizio del gangster russo Maksim, proprietario del locale notturno (con annesso bordello) dove lavorano sia Leo che la ragazza... Sono molte le cose che non funzionano e non convincono in questo ambizioso thriller neo-noir dallo sviluppo deludente, contorto e farraginoso. A partire dai suoi stessi elementi fondanti, dei quali si fatica a capire la ragion d'essere: per quale motivo il film è ambientato in Germania? Perché siamo nel futuro (la storia in sé non ha nulla di fantascientifico)? Perché il protagonista è muto (nel finale, per di più, riacquista la parola senza che questo incrini la sua fede o le sue certezze: accade e basta)? La caratterizzazione stessa dei personaggi non appare finalizzata a nulla di particolare, e anzi lascia perplesso il fatto che il "cattivo" sia approfondito molto meglio rispetto al buono. Anche le svolte nella vicenda gialla, come la rivelazione del motivo della scomparsa di Naadirah, non sconvolgono più di tanto, mentre i molti dettagli di contorno (l'abilità di Leo nel disegnare, il suo rifiuto della tecnologia, il rapporto di Cactus con la figlia, le dinamiche del sottobosco criminale, il tema della pedofilia) restano, appunto, dettagli. E lo stesso vale per i tanti riferimenti del regista al mondo del "papà" David Bowie. Tanta carne al fuoco non sembra portare a nulla: peccato, dov'è finito il minimalismo di "Moon"? La colonna sonora di Clint Mansell evoca il "Lacrimosa" dal Requiem di Mozart. La cosa più curiosa sono forse i rimandi al classico di Robert Altman "MASH": Cactus Bill e il suo amico e collega Duck (Justin Theroux) sembrano fare il verso (nell'aspetto, nell'atteggiamento, nel vestiario) alla coppia di chirurghi militari di quel film, interpretati da Elliott Gould e Donald Sutherland.

0 commenti: