28 marzo 2019

The day I lost my shadow (S. Kaadan, 2018)

The day I lost my shadow (Yom adaatou zouli)
di Soudade Kaadan – Siria/Libano/Francia/Qatar 2018
con Sawsan Arsheed, Reham Al Kassar
**1/2

Visto all'Auditorium San Fedele, in originale con sottotitoli (FESCAAAL).

Siria, 2012: il conflitto è iniziato da pochi mesi, ma le conseguenze sulla martoriata popolazione civile sono già pesanti. Alla ricerca di una bombola di gas, per poter cucinare un pasto caldo al proprio figlioletto, una giovane madre si avventura con altre due persone (un fratello e una sorella che hanno già sperimentato carcere e ingiustizie) in un'odissea dentro e fuori Damasco, fra le strade di periferia punteggiate da posti di blocco, i vasti uliveti ormai teatro di scontri a fuoco, e pericoli di ogni genere. E scopre che il paese sta perdendo la voglia di vivere (o forse addirittura la propria anima) a tal punto che persino le ombre stanno cominciando ad abbandonare le persone. Uno spunto surreale o fantastico (che mi ha ricordato una classica storia di Topolino, "La rivolta delle ombre" appunto, apparsa nel 1960) ma decisamente straniante per una pellicola ambientata in un contesto invece assai duro, concreto e realistico: ma è un buon modo per mettere in luce l'assurdità della guerra e il suo impatto sulla vita quotidiana di persone normali come la protagonista, costretta suo malgrado a fare i conti con la mancanza di elettricità o di gas e l'impossibilità di continuare a condurre un'esistenza ordinaria. Interessante il paragone che a un certo punto viene fatto con Hiroshima, dove invece furono le persone a sparire e le ombre a rimanere (le sagome rimaste impresse sui muri e le scale della città). La struttura circolare (la pellicola inizia e finisce nello stesso luogo, l'abitazione di mamma e figlio) favorisce il coinvolgimento emotivo. La regista, esordiente, ha vinto a Venezia il premio per la miglior opera prima.

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