28 marzo 2019

Baby (Liu Jie, 2018)

Baby (Bao bei er)
di Liu Jie – Cina 2018
con Yang Mi, Guo Jingfei
**1/2

Visto all'Auditorium San Fedele, in originale con sottotitoli (FESCAAAL). Era presente il regista.

Ogni anno, in Cina, moltissimi bambini nascono con disabilità o malformazioni più o meno gravi, e gran parte di questi vengono abbandonati dai loro genitori: se sopravvivono, finiscono in famiglie in affido fino al compimento dei 18 anni. È quello che è capitato alla giovane Jiang Meng (un'ottima Yang Mi) che, giunta all'età adulta, è costretta ad abbandonare la sua "madre" affidataria e a cercare lavoro in ospedale come donna delle pulizie. Qui è testimone di un caso simile al proprio: una bambina appena nata, il cui padre (Guo Jingfei) assume la sofferta decisione di rifiutare le cure per farla morire rapidamente anziché costringerla a condurre una vita da disabile. Prendendosi a cuore il destino della piccola, nella quale rivede evidentemente sé stessa, l'ostinata Jiang fa di tutto per convincere l'uomo a sottoporre la figlia alle operazioni necessarie, convinta che saprà sopravvivere e guarire. E arriverà fino al punto di organizzare il rapimento della piccola dall'istituto in cui è ricoverata... Liu Jie, già autore in passato del bel "Courthouse on the horseback", costruisce un melodramma a sfondo sociale a partire da uno scenario cupo e disperato (ispirato a diversi casi reali). La struttura narrativa, con la testardaggine della giovane protagonista che si batte contro tutto e tutti, fra l'indifferenza degli operatori sanitari e l'impotenza della polizia, può ricordare pellicole (neo)realiste cinesi come "Non uno di meno" di Zhang Yimou, anche se qui i toni sono decisamente meno poetici e più drammatici, e il coinvolgimento emotivo dello spettatore non manca di certo, nonostante il film si dilunghi un po' troppo nel finale.

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