20 gennaio 2019

Bohemian Rhapsody (Bryan Singer, 2018)

Bohemian Rhapsody (id.)
di Bryan Singer [e Dexter Fletcher] – USA 2018
con Rami Malek, Lucy Boynton
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Visto al cinema Colosseo, con Sabrina.

La vita e la figura di Freddy Mercury raccontata attraverso la storia dei Queen (dalle origini nel 1970 al concerto Live Aid del 1985), il suo stile eccentrico, le crisi personali, il successo planetario, la scoperta della malattia. Potendo contare (oltre che sull'ottima interpretazione di Rami Malek) su un punto di forza indiscutibile come la stratosferica musica del gruppo, il film sceglie giustamente di lasciare ampio spazio a quest'ultima (in particolare nel finale), a costo di sacrificare il contorno e gli approfondimenti. E dunque, se la sceneggiatura è quella di una biografia convenzionale (in contrasto con le scelte artistiche e di immagine di Mercury), l'energia dei brani musicali e la loro capacità di fondere i generi (il rock, l'opera, la disco) e di risultare anche melodicamente memorabili, bastano e avanzano per coinvolgere lo spettatore e farlo entrare emotivamente in sintonia con il personaggio principale, un artista di enorme talento che vaga alla ricerca dell'amore o anche solo dell'amicizia. Anche la fedeltà nella ricostruzione storica è talvolta sacrificata ad esigenze di semplificazione o di narrazione: ma il risultato è comunque trascinante come se ci si trovasse a un vero concerto (soprattutto se il film viene visto in sala o con un impianto audio all'altezza). Pur essendo la regia accreditata al solo Singer, questi in realtà ha abbandonato la pellicola con qualche polemica durante le riprese, che sono state completate da Dexter Fletcher. Per il ruolo di Freddy Mercury si era pensato a Sacha Baron Cohen e poi a Ben Whishaw. I membri dei Queen (il chitarrista Brian May, il batterista Roger Taylor e il bassista John Deacon) sono interpretati rispettivamente da Gwilym Lee, Ben Hardy e Joseph Mazzello. Lucy Boynton è Mary Austin, l'amica e compagna di Freddy, Allen Leech è Paul Prenter, il suo segretario personale. Cameo per Mike Myers nei panni del produttore (fittizio, ma ispirato al boss della EMI Roy Featherstone) che si fa sfuggire la band perché spaventato dalla durata e dalla novità di "Bohemian Rhapsody". Di quest'ultimo brano, che pure dà il titolo al film, si sentono numerosi passaggi ma non è mai riprodotto per intero. Nella colonna sonora ci sono quasi tutte le canzoni più celebri dei Queen: da "Killer Queen" a "Love of My Life", da "We Will Rock You" ad "Another One Bites the Dust", da "I Want to Break Free" a "Who Wants to Live Forever", da "Radio Ga Ga" a "We Are the Champions", per concludere (sui titoli di coda) con "The Show Must Go On". Nella sua casa, circondato da gatti, Freddy ascolta invece brani d'opera (in particolare Puccini, dalla "Madama Butterfly" alla "Turandot"). Le scene ambientate a Monaco di Baviera sembrano rifarsi alle atmosfere dei film di Fassbinder. Accolta tiepidamente dalla critica (ma premiata ai Golden Globe e agli Oscar), la pellicola ha riscosso un enorme successo di pubblico, restando nelle sale diversi mesi (anche in versione karaoke) e diventando il biopic musicale con il maggior incasso di sempre.

1 commento:

Christian ha detto...

Aggiornamento Oscar: "Bohemian Rhapsody" ha vinto quattro statuette, più di ogni altro film in questa edizione: miglior attore (Rami Malek), montaggio (John Ottman), suono e montaggio sonoro.