25 dicembre 2018

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (Mel Stuart, 1971)

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato
(Willy Wonka & the Chocolate Factory)
di Mel Stuart – USA 1971
con Gene Wilder, Peter Ostrum
***

Rivisto in divx.

Il piccolo Charlie Bucket (Peter Ostrum), povero e orfano di padre che lavora per mantenere la sua numerosa famiglia (la madre e i quattro nonni), scopre di essere uno dei cinque fortunati bambini che, grazie al "biglietto dorato" trovato all'interno delle tavolette di cioccolato prodotte da Willy Wonka, potranno visitare la leggendaria fabbrica in cui il suo misterioso proprietario (Gene Wilder) vive da anni come un recluso, nel timore che gli rubino i segreti. Accompagnato dal nonno Joe (Jack Albertson), Charlie scoprirà così un mondo favoloso e incantato, colmo di dolci e di prelibatezze, di fiumi di cioccolata e cespugli di caramelle, di stravaganti invenzioni "impossibili", di creature strane o fantastiche (come gli Umpa Lumpa, sorta di folletti dalla pelle arancione e dai capelli verdi che lavorano alla produzione dei dolciumi), ma anche di regole severe e di prove da superare. E mentre gli altri bambini si dimostreranno ingordi, disobbedienti, avidi o maleducati, ricevendo le appropriate punizioni, soltanto il gentile e generoso Charlie saprà vincere ogni tentazione e giungere indenne fino alla fine del viaggio, conquistandosi così il rispetto di Wonka che lo renderà suo erede. Da un romanzo di Roald Dahl (che collaborò alla sceneggiatura, poi rimaneggiata da David Seltzer), una colorata fiaba moderna a sfondo morale che comincia come un melodramma dickensiano e si trasforma in un incrocio fra "Alice nel paese delle meraviglie" e "Il mago di Oz". Accolta tiepidamente alla sua uscita, la pellicola è diventata – nel corso degli anni e per via dei ripetuti passaggi televisivi – un vero cult movie, anche grazie ai suoi momenti surreali e grotteschi, al mix fra il candore infantile e le inquietanti vicissitudini all'interno della fabbrica, e alla recitazione di Wilder (trattenuta e mai sopra le righe), che rende Wonka un personaggio indimenticabile: stravagante, appariscente (con giacca viola e cilindro color ciocciolata), burlone, ma anche serio e indecifrabile, che parla per citazioni (spesso stravolgendole) e resta enigmatico fino alla fine. Circondato dagli Umpa Lumpa, è in fondo una specie di Babbo Natale (il che spiega come mai la pellicola, pur non essendo esplicitamente natalizia, venga spesso programmata durante le festività).

Le svariate invenzioni di Wonka nascondono spesso un lato oscuro o pericoloso: dalla caramella che non si consuma mai, alle gomme che gonfiano chi le mastica, dalle bibite "frizzosollevanti" (che Charlie e il nonno bevono nonostante fosse stato proibito, dimostrando che anche il protagonista "buono" ha la tentazione di compiere qualche trasgressione), alle oche giganti che depongono uova dorate, dalla wonka-visione (una tv che rimpicciolisce oggetti e persone) all'ufficio dove ogni cosa è divisa a metà. Così come alcuni ambienti possono essere paurosi (il tunnel, per esempio), e certe situazioni anche impressionanti per un bambino (Violet che si gonfia) o poco politically correct (i rutti per tornare a terra dopo aver bevuto la bibita gassata). Fra le numerose canzoni, forse non tutte memorabili (soprattutto quelle della prima parte), la più famosa è "Pure Imagination", cantata dallo stesso Gene Wilder (si sente anche in versione strumentale sui titoli di testa), ma non va dimenticata quella (orecchiabilissima) degli Umpa Lumpa, che si ripete ogni volta che uno dei bambini "fallisce" una prova. Certo, in assenza di effetti digitali e di CGI il tutto ha un aspetto un po' cheap, ma fa parte del suo fascino "artigianale". Girato (per risparmiare) a Monaco di Baviera, rimane a oggi il film più famoso di Mel Stuart, regista mestierante e assai prolifico, nonché l'unica prova d'attore di Peter Ostrum (che dopo il ruolo di Charlie scelse di abbandonare il cinema). Gli altri bambini che vengono ammessi nella fabbrica (cisacuno accompagnato da un membro della famiglia) sono l'ingordo tedesco Augustus, la ricca e viziata Veruca, la sgarbata e disobbediente Violet, e il teledipendente Mike. Robert Kaufman, non accreditato, ha scritto le scenette comiche e satiriche che ironizzano sulla Wonka-mania durante la ricerca dei biglietti dorati. Nel 2005 arriverà un remake di Tim Burton con Johnny Depp (da noi intitolato semplicemente "La fabbrica di cioccolato").

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