19 novembre 2018

La signora di tutti (Max Ophüls, 1934)

La signora di tutti
di Max Ophüls – Italia 1934
con Isa Miranda, Memo Benassi
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Visto in TV.

La diva del cinema Gabriella "Gaby" Doriot (Isa Miranda) tenta il suicidio: sotto anestetico, mentre viene operata in ospedale, la sua mente ricorda tutte le traversie della sua vita, causate dall'irresistibile fascino che ha sempre esercitato sugli uomini. Cacciata da scuola per via di una relazione con un insegnante sposato, viene accolta nella casa dei ricchi conti Nanni per tenere compagnia alla signora Alma (Tatiana Pavlova), costretta sulla sedia a rotelle. Qui si fidanza con il giovane Roberto (Friedrich Benfer), ma a perdere davvero la testa per lei è suo padre, Leonardo Nanni (Memo Benassi), industriale che a causa sua si rovinerà. Da un romanzo di Salvator Gotta, l'unico film girato in Italia da Ophüls è un melodramma sentimentale prodotto dall'editore Angelo Rizzoli (all'esordio nel cinema, dove sperava di fare la stessa fortuna che in quegli anni stava sperimentando il suo rotocalco femminile "Novella", poi "Novella 2000"). La pellicola riscosse molto successo, rendendo popolare la sua protagonista Isa Miranda, nonché la canzone "La signora di tutti" interpretata da Nelly Corradi (che nel film recita nel ruolo della sorella di Gaby, Anna). Lamberto Picasso è il padre di Gaby, Franco Coop è il suo agente. Acclamato all'epoca per la qualità superiore alla media del cinema italiano (merito soprattutto della regia elegante di Ophüls, a suo agio nell'affrontare i temi del destino e della perdizione, e della figura della protagonista, un'ingenua ragazza di campagna che diventa "femme fatale suo malgrado"), rivisto oggi il film è poco più di un feuilletton molto datato (soprattutto nella recitazione: i migliori sono Benassi e la Pavlova), e inoltre soffre di problemi nell'audio in presa diretta che rendono quasi inudibili alcuni dialoghi: evidentemente l'industria italiana non aveva ancora preso le misure con le nuove tecnologie del sonoro.

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