1 agosto 2018

Solaris (Steven Soderbergh, 2002)

Solaris (id.)
di Steven Soderbergh – USA 2002
con George Clooney, Natascha McElhone
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Visto in divx.

Lo psicologo Chris Kelvin (Clooney) viene spedito a bordo della stazione spaziale che orbita attorno al pianeta Solaris per investigare sullo strano comportamento degli scienziati che la abitano (e che hanno il compito di studiare i misteriosi effetti del pianeta alieno sulla psiche umana). Scoprirà che Solaris, leggendo nei pensieri e nei ricordi degli abitanti, fa materializzare delle "copie" di persone del loro passato: nel caso di Kelvin, si tratta di Rheya (McElhone), la sua giovane moglie suicidatasi anni prima... Nel dirigere questo film di fantascienza privo di azione, psicologico e misterioso, Soderbergh ha dichiarato di non aver voluto realizzare un remake del capolavoro di Andrej Tarkovskij ma semplicemente un nuovo adattamento del romanzo di Stanislaw Lem da cui la pellicola del 1972 era tratta. Eppure è evidente che il film russo è stato visto e digerito, soprattutto nei suoi aspetti formali (più che contenutistici), con la regia che ne scimmiotta le atmosfere lente e sospese (anche se, trattandosi di un prodotto hollywoodiano, non può sostenerne la durata: il film dura praticamente la metà di quello di Tarkovskij!). Ma anche se non rinuncia ad toccare argomenti "filosofici" (la natura dell'essere umano, la consapevolezza di sé, il dilemma fra restare prigioneri del passato o provare a vivere una nuova occasione, e nel finale si sfiora addirittura una lettura quasi religiosa del limbo e del perdono), la pellicola rischia di sembrare più profonda e sofisticata di quanto non sia veramente. L'oceano vivente di Solaris è lasciato sullo sfondo (così come i temi, cari a Lem, della comunicazione o dei limiti della ragione umana), mentre al centro dell'attenzione c'è prepotentemente la storia d'amore fra Chris e Rheya, di cui ci vengono mostrati in flashback (o in sogno) anche diversi momenti trascorsi sulla Terra (il primo incontro, l'innamoramento, la crisi che porta al suicidio di lei). Inizialmente il regista aveva pensato a Daniel Day-Lewis per la parte del protagonista, prima di ripiegare sul suo sodale Clooney (che in certe scene, per quanto possa sembrare strano, assomiglia anche espressivamente al Donatas Banionis del film di Tarkovskij). Che sia un prodotto americano lo dimostra il fatto che, rispetto all'originale, uno degli scienziati (Sartorius) è trasformato in una donna di colore (Viola Davis). Jeremy Davies è l'altro scienziato, Snow. La musica è di Cliff Martinez. Il progetto iniziale era di James Cameron (che qui figura come produttore), che avrebbe voluto realizzare un film simile al suo "The Abyss". Soderbergh, sotto vari pseudonimi, ha diretto anche la fotografia e il montaggio.

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