29 luglio 2018

Tatjana (Aki Kaurismäki, 1994)

Tatjana (Pidä huivista kiinni, Tatjana)
di Aki Kaurismäki – Finlandia 1994
con Matti Pellonpää, Mato Valtonen
**1/2

Rivisto in divx.

Il sarto Valto (Valtonen), un uomo taciturno che consuma caffè in continuazione, e l'amico meccanico Reino (Pellonpää), che invece ha la parlantina sciolta e beve solo vodka, partono in macchina senza una meta precisa. Daranno un passaggio a due donne, l'estone Tatjana (Kati Outinen) e la russa Klaudia (Kirsi Tykkyläinen), dirette a Helsinki per prendere il traghetto per Tallinn. Durante il viaggio, Reino si innamora di Tatjana e decide di rimanere con lei. Valto, invece, torna alla vita di un tempo. Uno strano, piccolo film (dura solo un'ora), girato da Kaurismäki in bianco e nero, con la sua solita atmosfera nostalgica e on the road, fra alberghetti, bar e ristoranti di provincia o periferia. Nella sua breve durata, non si fa mancare nulla: tocchi di humour surreale (prima di partire, Valto rinchiude la madre in uno sgabuzzino, dal quale la farà uscire al suo ritorno come se non fosse accaduto nulla), di poetica visionarietà (nel finale Valto si immagina di entrare in locale con tutta l'automobile, fracassando la vetrina: ma è soltanto un modo per uscire dal proprio guscio con la fantasia), di laconica espressività. Tutti i personaggi sono legati dalla solitudine e dalla dipendenza da qualcosa (le bevande, la musica, le abitudini), ed è tenerissimo vedere come Reino e Tatjana si avvicinino poco a poco: nella scena in cui i due si adagiano l'una sull'altro, non servono nemmeno le parole. Elina Salo è l'impiegata dell'albergo. Nella colonna sonora, tante canzoni dei Renegades e alcuni estratti della sesta sinfonia di Ciajkovskij.

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