11 giugno 2018

Chi ha incastrato Roger Rabbit (R. Zemeckis, 1988)

Chi ha incastrato Roger Rabbit (Who framed Roger Rabbit)
di Robert Zemeckis – USA 1988
con Bob Hoskins, Christopher Lloyd
***1/2

Rivisto in DVD.

In un mondo in cui i personaggi dei cartoni animati convivono fisicamente con gli esseri umani (e recitano, in qualità di attori, nei film o nei corti a loro dedicati), il detective privato Eddie Valiant viene incaricato di indagare su una possibile tresca di Jessica Rabbit, la formosa moglie del coniglio Roger, star di punta della Maroon Cartoon. Siamo nella Hollywood del 1947 (e dunque i cartoni che si vedono sullo schermo sono quelli americani classici: i Disney dell'epoca d'oro, i Looney Tunes e i personaggi degli esordi). E quando l'industriale Marvin Acme, con cui Eddie aveva sorpreso Jessica in "atteggiamenti intimi" (diciamo così), viene trovato assassinato, i sospetti ricadono naturalmente su Roger... Da un romanzo di Gary K. Wolf, una strepitosa pellicola a tecnica mista – co-prodotta dalla Amblin Entertainment di Steven Spielberg insieme alla Walt Disney (che scelse di distribuirla con l'etichetta Touchstone Pictures perché preoccupata dei contenuti adulti e delle allusioni sessuali nella prima parte del film: in ogni caso il successo fu enorme) – che mescola una trama hard boiled (senza varcare i confini della parodia) con un'infinità di omaggi all'epoca d'oro dell'animazione americana (contribuendo di fatto a riportarla in auge: ne conseguì il Rinascimento Disneyano, a partire dalla "Sirenetta" del 1989, ma anche serie televisive come gli "Animaniacs" e in generale una rinnovata attenzione per autori come Tex Avery o Chuck Jones e personaggi del passato che erano finiti nel dimenticatoio, come Betty Boop). Man mano che la vicenda prosegue, gli elementi noir e torbidi (con notevoli allusioni sessuali quando è in scena Jessica Rabbit) lasciano spazio alla comicità da cartoon: il culmine si raggiunge nel segmento in cui Eddie si reca a Cartoonia (Toontown), la città dei cartoni, e si scopre soggetto alle loro stesse leggi fisiche (occhi in fuori, corpi di gomma, buchi nelle pareti, capitomboli...). E verso il finale si cambia decisamente tono, anche perché lo stesso Eddie – in precedenza ritratto come alcolista e disilluso – si rende conto che per sconfiggere il cattivo è necessario recuperare quel senso dell'umorismo che aveva messo da parte, sostituendolo con la depressione da noir. A insegnargli la filosofia della comicità come arma per superare ogni ostacolo è proprio Roger. A Eddie, che gli dice "Ma allora ti saresti potuto sfilare la mano dalle manette in qualsiasi momento?", risponde "No, non in qualsiasi momento, solo quando faceva ridere". Da segnalare anche la gag del motivetto "Ammazza la vecchia... col flit" (in originale: "Shave and a haircut... two bits").

A livello tecnico (grazie all'animatore Richard Williams), la commistione fra animazione e live action è fenomenale, superiore a ogni altro esempio visto in precedenza, con particolare attenzione all'illuminazione, alle ombre e all'interazione con gli oggetti reali (il tutto in assenza di CGI o di motion capture!). Oltre ai personaggi animati inventati per l'occasione (Roger e Jessica Rabbit, Baby Herman, Benny il taxi, le faine), quelli del passato che appaiono sullo schermo sono innumerevoli: disneyani (Topolino, Minni, Pippo, Paperino, i tre porcellini, Dumbo, il cast di "Fantasia", e molti altri), della Warner Bros (Bugs Bunny, Daffy Duck, Yosemite Sam, Titti e Silvestro, Porky Pig che conclude il film con il classico "That's all, folks"), di Tex Avery (Droopy), di Walter Lantz (Picchiarello), ecc. Alcuni che Spielberg e Zemeckis avrebbero voluto, però, sono assenti per problemi di diritti (come Popeye o Tom & Jerry). Fra i crossover più interessanti: il "duello" al pianoforte fra Paperino e Daffy Duck, e la scena che mostra insieme Topolino e Bugs Bunny. Fra gli attori in carne e ossa, oltre al protagonista Bob Hoskins, spiccano Christopher Lloyd (il giudice Morton, Judge Doom in originale, inventore della "salamoia" con cui è possibile uccidere persino i personaggi animati: Lloyd aveva già lavorato con Zemeckis in "Ritorno al futuro") e Joanna Cassidy (la barista Dolores, vecchia fiamma di Eddie). Mel Blanc, per l'ultima volta nella sua carriera (morirà l'anno seguente), doppia molti characters Warner. Ma il personaggio più celebre della pellicola non è né Roger né Eddie, bensì la "femme fatale" Jessica Rabbit (che, nonostante il cognome, è del tutto umana): le forme esagerate alla Rita Hayworth, la capigliatura alla Veronica Lake, l'espressione alla Lauren Bacall, la voce suadente alla Marilyn Monroe (di Kathleen Turner in originale), l'abito rosso e il numero musicale con cui si presenta (sulle note di "Why Don't You Do Right?", cantata da Amy Irving, allora moglie di Spielberg) la rendono un autentico sex symbol, forse il personaggio animato mainstream più sexy di sempre. Memorabile la sua frase "Non sono cattiva, è che mi disegnano così". Molte anche le citazioni e i rimandi al cinema classico (non solo d'animazione: si pensi alla celebre battuta di Mae West, storpiata in "Hai un coniglio in tasca o sei contento di vedermi?", o al riferimento al coniglio immaginario Harvey). Il titolo del film si scrive senza il punto di domanda finale. Negli anni a seguire, oltre a parlare di un sequel che non sarà mai fatto, vennero realizzati altri corti "Maroon Cartoon" interpretati da Roger e Baby Herman (simili a quello che apre la pellicola).

4 commenti:

Babol ha detto...

Uno dei miei film preferiti, fresco e divertente oggi come allora *__*

MikiMoz ha detto...

Capolavoro assoluto.
Fu una cosa epocale, su tanti fronti. Come giustament dici, riportò in auge il mondo dei cartoons classici, contribuendo all'ondata di novità di fine '80 e anni '90.

Moz-

MikiMoz ha detto...

P.s. che poi la Disney voleva farne davvero una serie, ma abbandonò l'idea e ne nacque Bonkers :)

Moz-

Christian ha detto...

Un vero cult movie! :)

Fra le tante cose che ha ispirato, c'è anche un numero di Dylan Dog ("I conigli rosa uccidono").