25 novembre 2017

Casa Ricordi (Carmine Gallone, 1954)

Casa Ricordi
di Carmine Gallone – Italia/Francia 1954
con Paolo Stoppa, Andrea Checchi
**

Visto su YouTube.

Un secolo di storia del melodramma italiano, raccontato attraverso le vicende della famiglia Ricordi, editori di musica che hanno accompagnato le carriere dei più grandi compositori d'opera dell'ottocento. Si comincia nel 1807, quando Giovanni Ricordi (Paolo Stoppa) acquista a Milano un "torchio da stampa calcografico" e ottiene un primo incarico dal Teatro alla Scala; si prosegue narrando come i Ricordi – Giovanni sarà seguito dal figlio Tito (Renzo Giovampietro) e dal nipote Giulio (Andrea Checchi) – diventino i più importante editori musicali del paese, nonché paladini dei diritti d'autore dei musicisti, talent scout, mecenati e amici personali di molti di essi; e si termina nel 1896, alla prima della "Bohème". Nonostante gli eventi biografici siano romanzati per esigenze di copione e le imprecisioni storiche siano parecchie, quel che ne fuoriesce – anche grazie al notevole cast (che comprende molti grandi nomi del cinema italiano, compreso un Mastroianni non ancora affermato) e a una colonna sonora ricca di melodie immortali (fra i cantanti figurano Renata Tebaldi, Mario Del Monaco, Tito Gobbi e Italo Tajo!) – è un ritratto amorevole, ancorché un po' ingenuo e parecchio agiografico, di un mondo antico e ricolmo d'arte, di passioni e vicissitudini di ogni genere. Carmine Gallone, specializzato in film storico-musicali, mette proprio gli amori dei compositori più celebri (Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi e Puccini, che si succedono in cinque episodi come anelli di una catena, dandosi il cambio di testimone l'uno con l'altro) al centro della narrazione, di cui i Ricordi sono testimoni quasi al pari del pubblico, pur intervenendo qua e là per aiutare tali geni nei momenti più difficili della loro carriera. Sullo sfondo, non mancano accenni agli eventi storici, politici e sociali (il dominio napoleonico, quello austriaco, i moti risorgimentali). Vediamo così Gioacchino Rossini (Roland Alexandre) "tradire" l'amico impresario Domenico Barbaja (Roldano Lupi) per amore della soprano Isabella Colbran (Marta Toren): al fiasco della prima del "Barbiere di Siviglia", dovuto a una platea di fischiatori, seguirà però il successo. Gaetano Donizetti (Marcello Mastroianni) deve invece vedersela con le bizze della bisbetica Virginia Marchi (Micheline Presle), che pure porterà al trionfo "L'elisir d'amore". Vincenzo Bellini (Maurice Ronet), a Parigi, ha lasciato il soprano Giulia Grisi (Nadia Gray) per la nuova amante Luisa Lewis (Myriam Bru), che lo "segrega" gelosamente nella sua casa: morirà subito dopo la prima de "I puritani". Giuseppe Verdi (Fosco Giachetti), contestato da loggionisti che preferiscono la "modernità" di Wagner, medita di lasciare la musica per dedicarsi solo all'agricoltura, nonostante la moglie Giuseppina Strepponi (Elisa Cegani) e l'amico Arrigo Boito (Fausto Tozzi) cerchino di convincerlo a ripensarci. Quando una folla di contadini in rivolta (la regia cita il "Quarto stato"!) canterà per la strada il "Va' pensiero", cambierà idea: e la sua opera seguente, "Otello", sarà un trionfo. Infine Giacomo Puccini (Gabriele Ferzetti), in cerca di un'idea per una nuova opera, conosce a Parigi una bohémienne, Maria (Danièle Delorme), che gli ispirerà il personaggio di Mimì, e che come lei morirà di tisi pochi mesi più tardi. In piccole parti ci sono anche Sergio Tofano, Renato Malavasi, Manlio Busoni, Aldo Ronconi, Memmo Carotenuto, Aldo Silvani e molti altri ancora. Anche nella troupe tecnica ci sono nomi destinati a fare carriera, come l'operatore Giuseppe Rotunno e l'aiuto regista Nanni Loy. La pellicola termina con un epigrafe che Giulio Ricordi rivolge al proprio figlio Tito, rappresentante della prossima generazione: "Ci vuole il cuore forte a vivere con i musicisti. Si finisce con l'avere le loro stesse gioie e i loro stessi dolori. È una vita meravigliosa".

0 commenti: