4 luglio 2017

Fuga dal pianeta delle scimmie (Don Taylor, 1971)

Fuga dal pianeta delle scimmie
(Escape from the Planet of the Apes)
di Don Taylor – USA 1971
con Kim Hunter, Roddy McDowall
**

Visto in divx.

Giunta al terzo film, la saga del "Pianeta delle scimmie" cambia radicalmente direzione. Una scelta obbligata, visto il finale della pellicola precedente, nel quale Taylor (Charlton Heston) distruggeva la Terra del futuro con una bomba atomica. Viaggiando indietro nel tempo a bordo della stessa capsula con la quale l'astronauta americano era giunto fin lì, gli scienziati scimpanzé Cornelius (McDowell) e Zira (Hunter) arrivano negli Stati Uniti dei giorni nostri, dove naturalmente la loro intelligenza e la loro capacità di parlare stimolano l'interesse e la curiosità di studiosi e politici. La prima parte del film presenta dunque un divertente capovolgimento delle situazioni del prototipo (che già a loro volta erano un paradosso): le scimmie sono trattate da animali, rinchiuse nello zoo, sottoposte a test di intelligenza, e così via. Quando la loro esistenza (e poi la loro origine) diventa di dominio pubblico, i due scimpanzé conquistano un'inattesa simpatia e popolarità presso la popolazione americana, che cresce ulteriormente dopo che si scopre che Zira è incinta: ma il dottor Hasslein (Eric Braeden), consulente scientifico della Casa Bianca, teme che la loro progenie possa mettere in pericolo la razza umana, e progetta di eliminarli. Con l'aiuto di due amici scienziati (Bradford Dillman e Natalie Trundy), Cornelius e Zira tentano invano la fuga. Continuando la tradizione dei finali shock (anche se qui è telefonato), le ultime immagini rivelano che riusciranno almeno a salvare il loro figlio Milo (il futuro Cesare). Ambientato tutto ai giorni nostri, anche se implausibile scientificamente (il viaggio a ritroso nel tempo ha una spiegazione confusa e arzigogolata: quello in avanti, nel primo film, aveva almeno un appiglio nella teoria della relatività), il terzo capitolo della saga ribalta di nuovo i rapporti di forza fra gli uomini e le scimmie (con i primi nel ruolo di oppressori), si focalizza stavolta sulla coppia di scimpanzé come protagonisti e non rinuncia ai consueti tocchi satirici, stavolta con un tono più leggero e quasi da commedia brillante. Fra gli spunti più interessanti, il dilemma etico riguardo alla possibilità di cambiare il futuro (si può fare? ed è giusto farlo?) e quello, più concreto, della liceità delle sperimentazioni scientifiche sugli animali. Inoltre abbiamo finalmente una spiegazione dell'evoluzione cosi rapida delle scimmie (in soli 2000 anni!), risultato di una serie di eventi innescata da un'epidemia che colpirà i cani e i gatti, spingendo gli uomini a utilizzare proprio le scimmie come animali domestici. Nel cast anche Ricardo Montalbán (Armando, il direttore del circo) e Sal Mineo (il dottor Milo, scimpanzé in cui onore Cornelius e Zira battezzano il loro figlio). La colonna sonora torna a essere di Jerry Goldsmith, ma con uno stile del tutto diverso dal primo film.

0 commenti: