28 luglio 2016

La vittoria delle donne (K. Mizoguchi, 1946)

La vittoria delle donne (Josei no shori)
di Kenji Mizoguchi – Giappone 1946
con Kinuyo Tanaka, Michiko Kuwano
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Visto in divx, in originale con sottotitoli inglesi.

L'avvocatessa Hiroko (Kinuyo Tanaka) è in forte conflitto con il procuratore Kohno (Kappei Matsumoto), che pure è suo cognato (ha sposato sua sorella Michiko) nonché l'uomo che l'ha sostenuta finanziariamente durante gli studi. Tanto Hiroko è progressista e femminista, infatti, tanto Kohno è ancora legato al sistema di valori feudali, che vedono le donne sottomesse agli uomini e confinate al ruolo di madri e di mogli. L'uomo inoltre propugna una lettura assoluta della legge, non accettando che venga piegata a interpretazioni ("La democrazia rende le leggi impure"), al punto che cinque anni prima, sotto il governo militare, non aveva esitato a mandare in prigione il fidanzato di Hiroko, un intellettuale di idee liberali, ora rilasciato e gravemente malato. I due si scontreranno in aula quando Hiroko viene incaricata di difendere una madre accusata di aver ucciso il proprio figlioletto, approfittandone per pronunciare una sentita arringa contro l'oppressione e in favore dei diritti delle donne. Girato nell'immediato dopoguerra, quando i nuovi occupanti americani esigevano dai produttori giapponesi storie che rinnegassero i valori feudali ed esaltassero la democrazia, il film ha tutti i limiti della pellicola a tesi, con la scena del discorso di Hiroko in tribunale che sembra un vero e proprio pamphlet. A salvarla, almeno in parte, sono il contesto storico e il substrato di conflitti che i personaggi si portano con sé (il rapporto fra le due sorelle, il contrasto fra i sentimenti personali, gli obblighi sociali e gli ideali universali). Non un capolavoro, ma comunque in linea con i temi cari al regista (anche se mai erano stati espressi in maniera così esplicita e schematica). Con "L'amore dell'attrice Sumako" (1947) e "Il mio amore brucia" (1949) forma una sorta di trilogia sulla lotta per l'indipendenza e la liberazione delle donne.

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